Icaro
2007-12-27 00:09:19 UTC
Salve a tutti,
sono nuovo del ng e dopo aver letto qualcuno dei vostri post mi sono
convinto a scrivere, per sentirmi meno solo.
Anche per specchiarmi in una verità che quasi mi nego o che certamente tendo
a rimuovere per non avere costantemente una zavorra addosso.
Ok alcolismo. Certo senza dubbio il mio problema è anche quello. Forse non
so stabilire nemmeno quanto lo sia, posto che non ho mai provato realmente a
smettere.
Probabilmente se ne vedrebbero delle belle...
Di sicuro alla base del mio bere c'è tanta altra..."porcheria".
Massì... una timidezza quasi patologica fin da piccolo e poi l'adolescenza e
le prime amichette e il dramma di non reggere una conversazione, uno
sguardo.
E lo stratagemma delle birrozze per riuscirci. E mi riusciva tutto sommato:
risultavo simpatico, spiritoso.
Ma crescevo e mi sentivo debole, senza carattere, percepivo che non avrei
avuto una vita felice. E anzi, già mi prefiguravo una vita da fallito.
Non mi piaceva il mio carattere pavido, sottomesso, sempre in soggezione.
Sognavo d'essere ben altro: d'essere un grande artista, un pianista che
incantava tutti, d'avere una personalità piena di fascino.
M'innamoravo perdutamente come mai mi è poi successo. D'una visceralità
inaudita per ragazzine con cui avevo scambiato poche parole o deboli
sguardi.
Fisicamente non ero e non sono tuttora quello che si dice "un cesso" se
l'aspetto fisico centra qualcosa. Ma si sa, c'entra qualcosa. Aiuta, non
neghiamocelo, specie se si è belli.
Ma non era il caso mio. Non ero un cesso ma nemmeno un adone. Ma a
prescindere da questo poco meno che maggiorenne conobbi l'alcool.
Mi trasformava in quello che avrei voluto essere: più coraggioso, più
estroverso, persino sfacciato, in ultima analisi "più normale".
Aspetti di un carattere che per altri sono innati e naturali.
Erano metamorfosi così radicali che a decenni di distanza non ho più
provato, anche con bevute ben più massicce.
Erano veri e propri "sdoppiamenti" della personalità favoriti forse dallo
spirito della compagnia, la volontà d'essere un altro, di piacere, d'essere
simpatico e socievole. Ci riuscivo ed anche bene.
Ma sotto c'era la realtà. Crescevo e mi aiutavo coll'alcool, il wisky era e
resterà il mio preferito.
Partii soldato ed il mio più fedele commilitone era già il Jonny Walker.
L'idea dei "nonni" e delle varie amenità da caserma mi terrorizzava.
Quasi accoltellai un tossico che giocava a fare il tiranno capobranco con
noi reclute: ero strafatto di wisky e birra.
E poi la vita civile, la realtà della morte prematura di mio padre, un
lavoro da operario in un magazzino di ferramenta dopo un trascorso da
studente universitario anche se con scarsi frutti.
Trovai un nonnismo peggiore di quello della caserma da cui mi ero da poco
congedato. Era la vita reale bellezza, mi dissi. E i sogni erano
definitivamente infranti.
E giù solitudine e birre e vino e vodka e wisky e intrugli d'ogni tipo. La
mia auto era perennemente incidentata (ubriaco guido solamente in città,
pianissimo, ed ho la tendenza ad urtare pali, semafori, marciapiedi ecc...)
. Vi chiederete con un carattere così cosa vuoi di più dalla vita? Che
abbia accettato un lavoro da rappresentante.
Ci credete, col mio carattere? Ebbene sì, ma in quel magazzino impazzivo.
Dopo un paio d'anni terribili, di difficoltà relazionale, di difficoltà a
propormi ed a proporre ciò che vendevo, di difficoltà ad essere un minimo
disinvolto....lentamente il miracolo si compieva! Miglioravo. Ed il lavoro
cominciava persino a piacermi e mi 'mbriacavo solo e rigorosamente il sabato
e la domenica (massicciamente ma solo il fine settimana) E vendevo! Ed ero
felice!
Dopo alcuni anni di autoanalisi, autocoscienza e quello che vi pare e giacca
e cravatta e brillantina e che mancavano solo il pancione e le bretelle....
ero un Commesso Viaggiatore!!
E bevevo solo dal venerdì notte alla domenica pomeriggio e....
Mi cominciavano a fare fuori.
Ché dice che le mie zone erano tante e che andavano bene ma per andare
meglio dovevano essere curate da altri agenti più presenti sul
territorio....che abitassero da quelle parti ecc........
Mi restò una zonucola e facevo la fame. Ancora una volta avevano
approfittato del pollo che ero stato. Un pollo che aveva rivitalizzato le
zone assegnatemi e che ora erano degne d'essere curate da più persone e non
solo da un agente che materialmente non poteva essere onnipresente. Cambiai
ditte. Non mi pagavano le provviggioni, mi prendevano per il culo, una
persino sparì dall'oggi al domani lasciandosi dietro un buco fallimentare di
circa 3 milioni di euro e diverse migliaia di euro di provvigioni al fesso
che scrive........
Dopo diversi lavori precari, una donna che mi ha lasciato anni fa ma che
continua a vedermi per solitudine e che frustrata, appena può, se ne
vergogna con chiunque possa sfogarsi sognando ben altri principi azzurri.
Vi scrivo che sorseggio un Primitivo del Salento di gradi 13.5°e la
bottiglia andrà presto finita.
Ieri era un Montepulciano d'Abruzzo, l'altroieri un Primitivo di Gioia del
Colle (Puglia) di 14,5°, l'altroieri ancora l'amato compagno Walker.
Ai pochi che leggeranno (ché l'NG è già di pochi, ma buoni) chiedo scusa per
la lunghezza del post.
P.S.
Ho 43 anni.
sono nuovo del ng e dopo aver letto qualcuno dei vostri post mi sono
convinto a scrivere, per sentirmi meno solo.
Anche per specchiarmi in una verità che quasi mi nego o che certamente tendo
a rimuovere per non avere costantemente una zavorra addosso.
Ok alcolismo. Certo senza dubbio il mio problema è anche quello. Forse non
so stabilire nemmeno quanto lo sia, posto che non ho mai provato realmente a
smettere.
Probabilmente se ne vedrebbero delle belle...
Di sicuro alla base del mio bere c'è tanta altra..."porcheria".
Massì... una timidezza quasi patologica fin da piccolo e poi l'adolescenza e
le prime amichette e il dramma di non reggere una conversazione, uno
sguardo.
E lo stratagemma delle birrozze per riuscirci. E mi riusciva tutto sommato:
risultavo simpatico, spiritoso.
Ma crescevo e mi sentivo debole, senza carattere, percepivo che non avrei
avuto una vita felice. E anzi, già mi prefiguravo una vita da fallito.
Non mi piaceva il mio carattere pavido, sottomesso, sempre in soggezione.
Sognavo d'essere ben altro: d'essere un grande artista, un pianista che
incantava tutti, d'avere una personalità piena di fascino.
M'innamoravo perdutamente come mai mi è poi successo. D'una visceralità
inaudita per ragazzine con cui avevo scambiato poche parole o deboli
sguardi.
Fisicamente non ero e non sono tuttora quello che si dice "un cesso" se
l'aspetto fisico centra qualcosa. Ma si sa, c'entra qualcosa. Aiuta, non
neghiamocelo, specie se si è belli.
Ma non era il caso mio. Non ero un cesso ma nemmeno un adone. Ma a
prescindere da questo poco meno che maggiorenne conobbi l'alcool.
Mi trasformava in quello che avrei voluto essere: più coraggioso, più
estroverso, persino sfacciato, in ultima analisi "più normale".
Aspetti di un carattere che per altri sono innati e naturali.
Erano metamorfosi così radicali che a decenni di distanza non ho più
provato, anche con bevute ben più massicce.
Erano veri e propri "sdoppiamenti" della personalità favoriti forse dallo
spirito della compagnia, la volontà d'essere un altro, di piacere, d'essere
simpatico e socievole. Ci riuscivo ed anche bene.
Ma sotto c'era la realtà. Crescevo e mi aiutavo coll'alcool, il wisky era e
resterà il mio preferito.
Partii soldato ed il mio più fedele commilitone era già il Jonny Walker.
L'idea dei "nonni" e delle varie amenità da caserma mi terrorizzava.
Quasi accoltellai un tossico che giocava a fare il tiranno capobranco con
noi reclute: ero strafatto di wisky e birra.
E poi la vita civile, la realtà della morte prematura di mio padre, un
lavoro da operario in un magazzino di ferramenta dopo un trascorso da
studente universitario anche se con scarsi frutti.
Trovai un nonnismo peggiore di quello della caserma da cui mi ero da poco
congedato. Era la vita reale bellezza, mi dissi. E i sogni erano
definitivamente infranti.
E giù solitudine e birre e vino e vodka e wisky e intrugli d'ogni tipo. La
mia auto era perennemente incidentata (ubriaco guido solamente in città,
pianissimo, ed ho la tendenza ad urtare pali, semafori, marciapiedi ecc...)
. Vi chiederete con un carattere così cosa vuoi di più dalla vita? Che
abbia accettato un lavoro da rappresentante.
Ci credete, col mio carattere? Ebbene sì, ma in quel magazzino impazzivo.
Dopo un paio d'anni terribili, di difficoltà relazionale, di difficoltà a
propormi ed a proporre ciò che vendevo, di difficoltà ad essere un minimo
disinvolto....lentamente il miracolo si compieva! Miglioravo. Ed il lavoro
cominciava persino a piacermi e mi 'mbriacavo solo e rigorosamente il sabato
e la domenica (massicciamente ma solo il fine settimana) E vendevo! Ed ero
felice!
Dopo alcuni anni di autoanalisi, autocoscienza e quello che vi pare e giacca
e cravatta e brillantina e che mancavano solo il pancione e le bretelle....
ero un Commesso Viaggiatore!!
E bevevo solo dal venerdì notte alla domenica pomeriggio e....
Mi cominciavano a fare fuori.
Ché dice che le mie zone erano tante e che andavano bene ma per andare
meglio dovevano essere curate da altri agenti più presenti sul
territorio....che abitassero da quelle parti ecc........
Mi restò una zonucola e facevo la fame. Ancora una volta avevano
approfittato del pollo che ero stato. Un pollo che aveva rivitalizzato le
zone assegnatemi e che ora erano degne d'essere curate da più persone e non
solo da un agente che materialmente non poteva essere onnipresente. Cambiai
ditte. Non mi pagavano le provviggioni, mi prendevano per il culo, una
persino sparì dall'oggi al domani lasciandosi dietro un buco fallimentare di
circa 3 milioni di euro e diverse migliaia di euro di provvigioni al fesso
che scrive........
Dopo diversi lavori precari, una donna che mi ha lasciato anni fa ma che
continua a vedermi per solitudine e che frustrata, appena può, se ne
vergogna con chiunque possa sfogarsi sognando ben altri principi azzurri.
Vi scrivo che sorseggio un Primitivo del Salento di gradi 13.5°e la
bottiglia andrà presto finita.
Ieri era un Montepulciano d'Abruzzo, l'altroieri un Primitivo di Gioia del
Colle (Puglia) di 14,5°, l'altroieri ancora l'amato compagno Walker.
Ai pochi che leggeranno (ché l'NG è già di pochi, ma buoni) chiedo scusa per
la lunghezza del post.
P.S.
Ho 43 anni.