Discussione:
Talofen - promazina
(troppo vecchio per rispondere)
demra
2005-05-09 16:53:38 UTC
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Mia madre qualche giorno fa ha preso un appuntamento presso lo studio medico
del neurologo che tenne in cura mio padre 10 anni fa ma anche prima dei 10
anni, per il trauma cranico che subì.
Oggi l'ho accompagnata da questa persona e mi hanno ricordato che 10 anni fa
appena il medico vide entrare mio padre e lo fece sedere, gli disse
seccamente e senza fronzoli: "Lei beve". Capì che mio padre è alcolista da
un semplice sguardo e, come allora, oggi ha capito subito che "una persona
di 64 anni molto difficilimente uscirà dall'alcolismo, anzi direi che è
quasi impossibile".
Sì, è maledettamente vero. Ha aggiunto che anche se ne uscisse, ormai il suo
cervello è irrecuperabile, che non tornerebbe mai l'uomo che era un tempo e
che i danni neurologici resterebbero tali.
"L'alcolismo è una malattia", ha aggiunto, e "l'alcolista più va avanti
negli anni e più aumenta la sua dose. L'alcolista non ama se stesso, anzi si
odia, e non ama neanche gli altri. Vuole annientarsi ed il mezzo che usa è
l'alcol".
Ha battuto sul fatto che mamma ha ragione nel volersi tutelare quindi ha
prescritto un farmaco che lo aiuterebbe a stare calmo e a non essere
violento.
Il farmaco in questione è "Talofen" ed il principio attivo è la promazina.
Secondo il medico questo farmaco potrebbe anche rivelarsi inutile se mio
padre ha raggiunto uno stadio dell'alcolismo abbastanza avanzato, ma
vedremo.
Ovviamente lui non saprà nulla del farmaco, mamma escogiterà qualcosa per
fargli credere che è un farmaco per uno degli innumerevoli problemi che ha
(stomaco o osteoporosi o problemi circolatori o altro).
Non so se sta facendo bene, io non so se al posto suo avrei fatto la stessa
cosa, l'ho accompagnata perché ho capito che aveva bisogno di sostegno e lo
ha cercato anche nel medico, visto che lo ha scambiato per uno psicologo.
Non ho neanche ben capito se ha scelto di andare dal medico per aiutare mio
padre o se l'ha fatto per aiutare se stessa.
Ma veniamo al motivo per cui ho scritto il post: qualcuno che conosce il
farmaco in questione sa dirmi fino a che punto induce sedazione e
sonnolenza?

Grazie
--
demra
Angelo Nero
2005-05-09 18:53:10 UTC
Permalink
demra wrote:
:: Mia madre qualche giorno fa ha preso un appuntamento presso lo
:: studio medico del neurologo che tenne in cura mio padre 10 anni fa
:: ma anche prima dei 10 anni, per il trauma cranico che subì.
:: Oggi l'ho accompagnata da questa persona e mi hanno ricordato che 10
:: anni fa appena il medico vide entrare mio padre e lo fece sedere,
:: gli disse seccamente e senza fronzoli: "Lei beve".
[cut]

Un pochino drastico nel dirglielo, non credi abbia agito un po' malamente?
Cmq non importa, il talofen è un ansiolitico blando, gli effetti su una
persona che beve non sono rilevanti, a meno che questa non debba poi
guidare... sotto l'aspetto aiuto direi che è nullo, purtroppo non posso
esserti più preciso, la farmacia è in ferie e non posso recuperare il
bugiardino, tantomeno domandare a un dottore di "transito", se vuoi per
domani sera so qualcosa di più, ma non ti illudere serva per l'alcol, al
limite lo seda (lui, non l'alcol) un poco e basta :-(
ciao
demra
2005-05-09 20:23:53 UTC
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In news:qkOfe.88596$***@twister2.libero.it,
Angelo Nero <***@libero.it> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: Un pochino drastico nel dirglielo, non credi abbia agito un po'
:: malamente?

Non so, è accaduto 10 anni fa. So che è un medico molto bravo ed anche molto
diretto nel dire le cose.
Mia madre in effetti dice che allora mio padre rimase di sasso.. eh ci
credo, sentirsi dire una cosa del genere per la prima volta da qualcuno deve
averlo lasciato di stucco.

:: la farmacia è in
:: ferie e non posso recuperare il bugiardino, tantomeno domandare a un
:: dottore di "transito", se vuoi per domani sera so qualcosa di più,

Grazie ma non preoccuparti, abbiamo acquistato il farmaco ed ho il
bugiardino adesso :-)

:: ma non ti illudere serva per l'alcol, al limite lo seda (lui, non
:: l'alcol) un poco e basta :-(

So che non serve per l'alcol, serve solo a farlo stare più calmo e a
nient'altro.

Grazie
--
demra
Angelo Nero
2005-05-10 01:51:24 UTC
Permalink
demra wrote:
:: Non so, è accaduto 10 anni fa. So che è un medico molto bravo ed
:: anche molto diretto nel dire le cose.
:: Mia madre in effetti dice che allora mio padre rimase di sasso.. eh
:: ci credo, sentirsi dire una cosa del genere per la prima volta da
:: qualcuno deve averlo lasciato di stucco.

Bè, ti credo! Parliamo spesso delle difficoltà ad ammetterlo, sentirselo
dire così mi lascia un po' perplesso... anche se il medico in questione è
diretto, direi anche impreparato. Poteva evitare e prescrivergli una visita
da chi sa almeno parlare ...

:: Grazie ma non preoccuparti, abbiamo acquistato il farmaco ed ho il
:: bugiardino adesso :-)
:: So che non serve per l'alcol, serve solo a farlo stare più calmo e a
:: nient'altro.

Si, intendevo più che altro capire per quale motivo un farmaco del genere,
che non ha nulla a che vedere con l'alcol e anzi crea scompensi a chi lo
assume e beve... Tutto qua, il bugardino immaginavo bene potevi leggerlo
anche da sola ;-)

ciao e buongiorno :-)
massimo
demra
2005-05-10 08:08:14 UTC
Permalink
In news:wsUfe.108967$***@twister1.libero.it,
Angelo Nero <***@libero.it> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: Bè, ti credo! Parliamo spesso delle difficoltà ad ammetterlo,
:: sentirselo dire così mi lascia un po' perplesso... anche se il
:: medico in questione è diretto, direi anche impreparato. Poteva
:: evitare e prescrivergli una visita da chi sa almeno parlare ...

Ti spiego. Mia madre portò mio padre da quel medico in quanto neurologo e
specialista di malattie mentali (è anche specialista di medicina interna) e
non lo portò per l'alcol. Mio padre aveva subito un trauma cranico qualche
anno prima e questo lo portava ad essere sempre nervoso ed agitato, violento
ed incontrollabile.
Io non so dirti perché è stato così diretto ma ritengo che in alcuni casi
(per come sono fatta io, nota bene) mettere la persona di fronte ad una
certezza (del tipo "lei beve!" e non "lei beve?" oppure "fa uso di
alcolici?") si riveli utile a dare una scrollata al soggetto. Mio padre
disse che non beveva, poi aggiunse che beveva un solo bicchiere. Il medico
aggiunse che non era vero e che lui beveva e anche molto. Di fronte a questa
nuova affermazione mio padre stette zitto e si trovò smascherato. Il medico,
lui e l'alcol. Non era mai successo prima.

:: Si, intendevo più che altro capire per quale motivo un farmaco del
:: genere, che non ha nulla a che vedere con l'alcol e anzi crea
:: scompensi a chi lo assume e beve...

Quel farmaco gli è stato prescritto perché mio padre in casa è violento e
agitato (lo è in dose nettamente minore anche quando non beve) e mia madre
ha paura di lui.
Il medico ci ha detto che sarebbe meglio se riuscissimo a farlo ricoverare
per un motivo qualsiasi (e sai quanti motivi avrebbe!) in modo tale da
permettergli poi di agganciarlo a qualche centro alcologico, ma le
probabilità che entri spontaneamente in ospedale sono nulle.
Quindi siccome mamma, a parte chiedere una separazione oppure un divorzio
(cosa che forse farà fra un anno appena mi sposerò), non ha altre forme di
difesa (che poi la separazione non rappresenta neanche una forma di difesa
perché lei comunque ha paura che lui possa farle del male dal momento che
l'ha lasciato) visto che in Italia nessuno protegge nessuno contro queste
forme di violenza, ha deciso di tutelarsi per conto suo.

Ciao Max :-)
--
demra
Roberto
2005-05-10 12:04:42 UTC
Permalink
Post by demra
l'ha lasciato) visto che in Italia nessuno protegge nessuno contro queste
forme di violenza, ha deciso di tutelarsi per conto suo.
Ciao Max :-)
--
demra
tengo a precisare una cosa.
quel medico aveva solamente un modo per dirla quella cosa ed era
quello che ha usato
secondo me in quel determinato momento e caso.
per quello che riguarda tua madre radem
ti invito a provare a rivolgersi al telefono viola lì sapranno
consigliarla al meglio.
Roberto
demra
2005-05-10 13:36:46 UTC
Permalink
In news:***@powernews.libero.it,
Roberto <***@anvediquantisemo.cik> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: tengo a precisare una cosa.
:: quel medico aveva solamente un modo per dirla quella cosa ed era
:: quello che ha usato
:: secondo me in quel determinato momento e caso.

Io la penso allo stesso modo, certe cose vano dette in un certo modo in
determinati momenti e secondo me quello fu il momento giusto.
Poi posso sbagliarmi, ma penso che a volte la "delicatezza" serva a ben
poco, soprattutto nei riguardi di persone che hanno bisogno di essere
scrollate.

:: per quello che riguarda tua madre radem
:: ti invito a provare a rivolgersi al telefono viola lì sapranno
:: consigliarla al meglio.

Sul sito c'è scritto: "Il servizio si pone essenzialmente come forma di
tutela da qualsiasi tipo di abuso o cattivo uso della pratica
psichiatrica.".
Cosa si intende esattamente?

Grazie ^__^
--
demra
Roberto
2005-05-11 04:30:48 UTC
Permalink
Post by demra
Sul sito c'è scritto: "Il servizio si pone essenzialmente come forma di
tutela da qualsiasi tipo di abuso o cattivo uso della pratica
psichiatrica.".
Cosa si intende esattamente?
Grazie ^__^
che ho sbagliato colore!!!!!!1
era semmai telefono rosa

^^
ti posto cmq un sito
http://www.geocities.com/~tesorino/Il_sito_delle_streghe/p_rubriche_famiglia_violenza.html
qui dovresti trovare qalcosa che riguarda la tua citta

e in più

http://www.telefonorosa.org/ita/welcome.html
il sito del telefono rosa contro la violenza alle donne
Roberto
Post by demra
--
demra
demra
2005-05-11 17:19:28 UTC
Permalink
In news:***@powernews.libero.it,
Roberto <***@anvediquantisemo.cik> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: ti posto cmq un sito
::
http://www.geocities.com/~tesorino/Il_sito_delle_streghe/p_rubriche_famiglia_violenza.html
:: qui dovresti trovare qalcosa che riguarda la tua citta

Grazie, dopo vado a dare un'occhiata ai link :-)

Besos :-***
--
demra
Tina
2005-05-11 21:11:42 UTC
Permalink
"demra" ha scritto
Post by demra
Io non so dirti perché è stato così diretto ma ritengo che in alcuni casi
(per come sono fatta io, nota bene) mettere la persona di fronte ad una
certezza (del tipo "lei beve!" e non "lei beve?" oppure "fa uso di
alcolici?") si riveli utile a dare una scrollata al soggetto.
Purtroppo, per la natura del problema alcol, credo sia quasi impensabile
credere che la persona che beve sia diretta, chiara e trasparente.
Nel caso dell'evidenza così palese, credo che sarebbe stato inutile girarci
attorno.
Post by demra
ma le
probabilità che entri spontaneamente in ospedale sono nulle.
sempre che non capisca che sarebbe l'ultima possibilità per evitare di
perdere tutto, anche voi.
demra
2005-05-11 21:32:42 UTC
Permalink
In news:iyuge.2775$***@twister1.libero.it,
Tina <***@email.it> ha avuto la brillante idea di scrivere:

:: sempre che non capisca che sarebbe l'ultima possibilità per evitare
:: di perdere tutto, anche voi.

Ha perso già mia sorella e sa che è stato così a causa del suo bere.
So che gli è dispiaciuto, ma in questo periodo anziché migliorare è
peggiorato (e non mi riesco a capacitare neanche io di quanto).
Perderà anche me a causa del suo bere e so che lo immagina, però i
cambiamenti non si vedono.
Forse, come ho letto in questo ng varie volte, dovrà toccare veramente il
fondo prima di ricominciare a risalire...

Ciao
--
demra
Angelo Nero
2005-05-12 05:34:01 UTC
Permalink
demra wrote:
:: Ti spiego. Mia madre portò mio padre da quel medico in quanto
:: neurologo e specialista di malattie mentali (è anche specialista di
:: medicina interna) e non lo portò per l'alcol. Mio padre aveva subito
:: un trauma cranico qualche anno prima e questo lo portava ad essere
:: sempre nervoso ed agitato, violento ed incontrollabile.
:: Io non so dirti perché è stato così diretto ma ritengo che in alcuni
:: casi (per come sono fatta io, nota bene) mettere la persona di
:: fronte ad una certezza (del tipo "lei beve!" e non "lei beve?"
:: oppure "fa uso di alcolici?") si riveli utile a dare una scrollata
:: al soggetto. Mio padre disse che non beveva, poi aggiunse che beveva
:: un solo bicchiere. Il medico aggiunse che non era vero e che lui
:: beveva e anche molto. Di fronte a questa nuova affermazione mio
:: padre stette zitto e si trovò smascherato. Il medico, lui e l'alcol.
:: Non era mai successo prima.

Ho letto la discussione nata dal post, daccordo sul fatto di dirglielo anche
in maniera schietta, diretta, ma resto comunque perplesso dal fatto che
l'abbia detto ma non abbia fatto seguire un sostegno adeguato. Mi ripeto,
secondo me poteva agire in parecchi modi diversi:
1) non dire nulla e fargli fare delle analisi con una scusa qualsiasi per
vedere meglio lo stato in cui già era.... poi procedere...
2) indirizzarlo da una persona competente (esistono anche senza nomi
anteposti che fanno capire, e poi tra dottori si intendono, volendo...)
3) dirglielo ma con questo far seguire una certa terapia che, visto la
natura del medico, non potrebbe fare lui, quindi meglio la 2
4) prima di sbattergli in faccia la cruda realtà tenere colloqui con voi (i
familiari) in modo da capire meglio come affrontare la cosa
5) un medico serio sa (o dovrebbe) sapere bene come funziona l'alcol in un
etilista, e sa bene che il suo comportamento non sarebbe servito a niente,
se non in presenza di un miracolo.... un approccio più calmo, legato magari
a danni che sicuramente già aveva (almeno al fegato, se non anche nella
testa), cominciando a fargli capire che se continuava si sarebbe ucciso da
solo... qualsiasi medico esperto in alcolismo cerca di evitare questa
maniera diretta, almeno se non seguita da una cura adeguata (medicinale e
psicologica, fatta anche da lui stesso, e già alla prima volta che gli
parla)
6) e qui sono daccordo con Moreno: l'unica cosa a cui non c'è rimedio è la
morte fisica, certo che nessuno dopo anni di alcol torna esattamente quello
che era prima, ma... intanto non potrebbe comunque essere diverso perchè in
ogni caso è invecchiato, ma bollare a priori che non si possa uscirne non lo
trovo giusto
7) è più facile che una persona che non si vuole bene prima o poi berrà,
mentre non è detto che una persona che beve non si vuole bene per forza
8) ancora in sintonia con Moreno, direi che col suo comportamento ha fatto
proprio vedere di che pasta è fatto, quandìè che lo cambiate? Con una frase
schietta e due pillole se ne è lavato le mani... bel dottore...!!
9) studiare coi familiari una stratgeia no eh? (un esempio) una ragazza che
conosco, con la sorella maggiore hanno concordato col dottore la
somministrazione giornaliera di un farmaco, a basso dosaggio, il padre
vomitando ogni bicchiere o sentendosi male, anche se in modo blando, non ha
smesso del tutto, ma piano piano ha cominciato a vedere le cose con la testa
più lucida e a cominciare a rendersi conto del suo bere dannoso, a lui e
alla famiglia...
10) ho letto del TSO, oggi mi informo meglio ma non penso sia una cosa da
scartare a priori, il dottore che lo prescrive, se a conoscenza di tutto,
può farglielo anche di una settimana, o 15gg, e comunque se nei giorni il
"trattato" mostra segni di insofferenza, escandescenza (ecc.) può
prolungarlo. Vero è che contro la volontà di nessuno si può tenere una
persona "prigioniera", ma non nel caso di un TSO (IMHO, chiedo meglio
stamane)

ciao
massimo
demra
2005-05-12 09:28:03 UTC
Permalink
In news:dVBge.3066$***@twister1.libero.it,
Angelo Nero <***@libero.it> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: Ho letto la discussione nata dal post, daccordo sul fatto di
:: dirglielo anche in maniera schietta, diretta, ma resto comunque
:: perplesso dal fatto che l'abbia detto ma non abbia fatto seguire un
:: sostegno adeguato. Mi ripeto, secondo me poteva agire in parecchi
:: modi diversi:

Ho capito, ma il modo in cui glielo ha detto è una cosa vecchia di 10 anni
ormai, quindi sinceramente non mi interessa più.
Il medico non poteva sapere perché i miei erano andati da loro, forse per
questo se n'è uscito con quella frase. Lui non è un medico che si occupa di
alcol tuttavia cercò anche allora di far capire a mio padre i danni
cerebrali che stavano seguendo al suo bere (è ovvio che qui non posso
mettermi a scrivere tutto, altrimenti passerei un giorno intero a farlo),
gli fece vari esempi semplici per fargli capire che il suo cervello si stava
man mano "sgretolando" quindi ovviamente cercò di convicerlo nel fare degli
accertamenti del caso in un ospedale ma anche allora mio padre si rifiutò
categoricamente. Ci ha provato allora, e come se ci ha provato.
Mio padre non si vuole curare e si opporrà finché non starà veramente male
ma così male che sarà costretto a dire di sì.

:: direi
:: che col suo comportamento ha fatto proprio vedere di che pasta è
:: fatto, quandìè che lo cambiate? Con una frase schietta e due pillole
:: se ne è lavato le mani... bel dottore...!!

Quel medico lo ha tenuto in cura per quanto riguarda l'aspetto neurologico,
è il migliore medico della mia città e negli anni passati lo ha aiutato a
superare le varie crisi che aveva per via del trauma cranico.
Non è un medico che si occupa di alcolismo, forse questo non è chiaro.
Non si è lavato le mani di nulla ma ci ha chiesto solo di fare in modo di
far entrare spontanemante mio padre in H, con qualche scusa magari, poi a
tutto il resto avrebbe pensato lui.
Io lo ritengo un bravissimo medico.

9) studiare coi familiari
:: una stratgeia no eh?

Ci ha proposto il TSO, mamma ha risposto di no appena ci ha detto che
purtroppo lo terrebbero pochissimi gg, 2 o 3 e pare non sia possibile farlo
stare 15 gg per forza in ospedale, comunque se hai maggiori info in merito
ti ascolto.
Non ritengo giusto, comunque, il fatto che non si possa obbligare una
persona, che fa del male a se stessi e agli altri e che nonostante questo
non si vuole curare, a curarsi. E questo solo perché l'alcol non è una
sostanza illegale come la droga. Che schifo!

:: (un esempio) una ragazza che conosco, con la
:: sorella maggiore hanno concordato col dottore la somministrazione
:: giornaliera di un farmaco, a basso dosaggio, il padre vomitando ogni
:: bicchiere o sentendosi male, anche se in modo blando, non ha smesso
:: del tutto, ma piano piano ha cominciato a vedere le cose con la
:: testa più lucida e a cominciare a rendersi conto del suo bere
:: dannoso, a lui e alla famiglia...

Questa potrebbe essere una idea molto interessante in effetti, mi informerò.

Ciao
--
demra
Angelo Nero
2005-05-13 04:34:15 UTC
Permalink
demra wrote:
:: Ci ha proposto il TSO, mamma ha risposto di no appena ci ha detto che
:: purtroppo lo terrebbero pochissimi gg, 2 o 3 e pare non sia
:: possibile farlo stare 15 gg per forza in ospedale, comunque se hai
:: maggiori info in merito ti ascolto.
:: Non ritengo giusto, comunque, il fatto che non si possa obbligare una
:: persona, che fa del male a se stessi e agli altri e che nonostante
:: questo non si vuole curare, a curarsi. E questo solo perché l'alcol
:: non è una sostanza illegale come la droga. Che schifo!

Purtroppo info su una qualche strategia non posso, dovreste davvero
concordarla insieme ad un medico voi stessi. Sarebbe scorrettissimo se lo
facessi, non posso sapere io il metodo non conoscendolo (e poi non sono un
dottore)... riguardo al TSO invece, il mio psichiatra ieri mi ha detto che
se una persona reca grave danno, anche in casa, può essere posto a questa
forma coercitiva, anche se, parole sue, spesso non serve a niente, anzi, le
persone di solito si incarrogniscono ancora di più e dopo poco torna tutto
come era se non peggio. Lui è contrario a questa forma, anche se a volte
deve applicarla. Lo ha fatto con un mio amico per 13 giorni... cmq si può e
lui non può rifiutarsi. Ovvio che la cosa non è automatica, purtroppo dovete
prima segnalare la cosa ad un centro (anche ad un assistente sociale), dopo
aver valutato un medico può farlo, e non qualsiasi medico: quello del
centro. Da quello che ho capito comunque dalle sue parole non è una cosa
carina da fare...
demra
2005-05-13 08:02:30 UTC
Permalink
In news:b7Wge.5151$***@twister1.libero.it,
Angelo Nero <***@libero.it> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

Grazie per le info riportate nel post, Massimo

:: può essere posto a questa forma coercitiva, anche se, parole sue,
:: spesso non serve a niente, anzi, le persone di solito si
:: incarrogniscono ancora di più e dopo poco torna tutto come era se
:: non peggio.

Ti dico la verità. Se si fosse trattato di mia madre, insomma di una donna
lo avrei fatto subito e non perché ho qualcosa contro gli uomini ma gestire
un papà (mio padre, non tutti i padri sono violenti ovviamente) in tal senso
è meno facile rispetto ad una madre. In primis per la violenza che ne
verrebbe fuori da parte sua e poi per tutte le altre cose.
Voglio dire che se mio padre non fosse violento sarebbe una strada
plausibile quella del TSO, ma visto che così non è possiamo solo cercare di
farlo ricoverare con le buone facendo in modo che sia lui a dare il
consenso.

::Da quello che ho capito
:: comunque dalle sue parole non è una cosa carina da fare...

Immagino, non deve essere per niente bello per chi riceve questo trattamento
coercitivo, ma quando è necessario (come è stato per una zia che ho) non
importa che sia carino o meno, si fa e basta. Mia zia ha subito un TSO
tantissime volte, non è servito a nulla perché dopo poco tempo ha ripreso a
bere, però almeno non se l'è presa con nessuno (fisicamente) per quello che
le avevano fatto. In questo senso dico che un uomo, spesso, è diverso da una
donna.

Ciao e grazie
--
demra
Angelo Nero
2005-05-14 06:52:04 UTC
Permalink
demra wrote:
:: Ti dico la verità. Se si fosse trattato di mia madre, insomma di una
:: donna lo avrei fatto subito e non perché ho qualcosa contro gli
:: uomini ma gestire un papà (mio padre, non tutti i padri sono
:: violenti ovviamente) in tal senso è meno facile rispetto ad una
:: madre. In primis per la violenza che ne verrebbe fuori da parte sua
:: e poi per tutte le altre cose. Voglio dire che se mio padre non
:: fosse violento sarebbe una strada plausibile quella del TSO, ma
:: visto che così non è possiamo solo cercare di farlo ricoverare con
:: le buone facendo in modo che sia lui a dare il consenso.

Ti dico anche io la verità! Ma quale? La mia, per forza, ma la mia non è
verità, è solo come la penso. E penso anche che anche la tua non sia verità
ma solo come la pensi tu... Cosa penso? Che quello che hai scritto qui sopra
è una stupidata. Non è la violenza (vera o presunta, ma sei sicura?) che
ti/vi impedisce di agire, ma una qualche sorta di paura inverosimile,
inopportuna. Cosa credete di fare agendo così, con "finta paura"... oggi va
bene perchè non vi ha ammazzato di botte, domani chissà... intanto (nella
paura) meglio lasciare tutto come sta sperando che lui non abbia mai modo di
incazzarsi davvero, di arrivare a casa e riempire qualcuno di botte. Ma cosa
credete? Se in casa fa il prepotente mentre fuori è un agnellino (se non
sbaglio parole tue, correggimi se è il caso) non è perchè è più forte o è un
violento o perchè ha bevuto: è perchè glielo permettete. Nella vita non ha
trovato niente, credi che comportandosi così possa in un qualche modo capire
che gli volete bene? Ma poi gliene volete davvero? Se si fate qualcosa
davvero,cominciate a trattarlo come un essere umano, ditegli cosa pensate
davvero, sempre e comunque (che cavolo ve ne frega se mena un pugno, tanto
prima o poi lo farà, bevendo), ditegli che si fa del male, che state male
voi stesse, ma senza ipocrisia: se avete paura di lui diteglielo! Cominciate
a comportarvi come esseri umani: incazzatevi quando lo siete, difendetevi
quando occorre, se alza le mani reagite, non con la violenza fisica se non è
nel vostro dna, ma reagite! Ad una sberla equivale una settimana di
silenzio, o niente pappa pronta, se continua continuate anche voi. Ti
insulta: escitene di casa e dormi fuori una notte; insomma non dico di fare
così, ma fate qualcosa sul serio, smettete di vivere nell'ombra di ipocrisia
che vi circonda. Sono anni che scrivi, cosa hai veramente fatto? Poco, o
niente, o peggio, male.
Scusa il tono e la maniera... scusami davvero, solo una domanda, e non
voglio risposta, basta che te la faccia da sola: vale la pena vivere nella
paura possa arrabbiarsi, mettervi le mani addosso (ma poi non l'ha già
fatto?) o chissà cosa? Non vale la pena cominciare a vivere davvero come si
deve vivere? Ma mandatelo a quel paese una buona volta, e che sia una cosa
seria perdio! O avete qualcosa da rimproverarvi di peggiore?
niente di personale eh...
massimo
demra
2005-05-14 10:02:51 UTC
Permalink
In news:oehhe.7031$***@twister1.libero.it,
Angelo Nero <***@libero.it> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: Ma cosa credete? Se in casa fa il prepotente mentre fuori è un
:: agnellino (se non sbaglio parole tue, correggimi se è il caso) non è
:: perchè è più forte o è un violento o perchè ha bevuto: è perchè
:: glielo permettete.

Complimenti per l'acuta osservazione.
Siccome noi glielo permettiamo e glielo abbiamo sempre permesso fin da
quando io ero una bambina, allora siamo colpevoli della sua prepotenza e
magari anche del suo bere, chissà.
Vieni tu qua a vivere per un mese e vediamo cosa riesci a cambiare in quella
testa dura.
Hai mai vissuto con un alcolista?

:: Nella vita non ha trovato niente, credi che
:: comportandosi così possa in un qualche modo capire che gli volete
:: bene? Ma poi gliene volete davvero? Se si fate qualcosa
:: davvero,cominciate a trattarlo come un essere umano, ditegli cosa
:: pensate davvero, sempre e comunque (che cavolo ve ne frega se mena
:: un pugno, tanto prima o poi lo farà, bevendo), ditegli che si fa del
:: male, che state male voi stesse, ma senza ipocrisia: se avete paura
:: di lui diteglielo! Cominciate a comportarvi come esseri umani:
:: incazzatevi quando lo siete, difendetevi quando occorre, se alza le
:: mani reagite, non con la violenza fisica se non è nel vostro dna, ma
:: reagite! Ad una sberla equivale una settimana di silenzio, o niente
:: pappa pronta, se continua continuate anche voi.

Ma perché credi che queste cose non le stiamo già facendo? O credi che lo
trattiamo come un essere insignificante che sta là e che è bravo solo ad
urlare? O che quando rompe stiamo zitte impaurite di qualche sua strana
reazione? Non sai quante parole gli ho sputato in faccia fino ad ora, quante
volte parlandogli gli ho detto il male che mi stava facendo, non lo sai! E
se le cose non le sai o ti informi prima o stai zitto. Non puoi evincere
tutto dai miei post, io non posso scrivere tutta la mia vita nei miei post e
non posso passare le giornate intere a scrivere come mi comporto
quotidianamente con mio padre.
Non è mai venuta fuori quella Violenza di cui avere paura, se non in questo
periodo, quindi in passato le cose che gli andavano dette gli sono state
dette e gli sono state ripetute anche ultimamente in varie occasioni.
Le cose stanno già così come tu scrivi!!! Ad ogni suo comportamento
"cattivo" lui cena solo, a pranzo si deve cucinare da solo, ma che te le
dico a fare ste cose, tanto hai già scritto tutto tu no?!

:: Sono anni che scrivi, cosa hai veramente fatto?
:: Poco, o niente, o peggio, male.

Queste cose avresti potuto dirmele prima e non sputarmele addosso dopo 3-4
anni.
Se non stavo facendo niente potevi dirmelo allora ed avresti evitato di
uscirtene così con questo tuo post e comunque il fatto che molte cose non le
abbia scritte non vuol dire che non le abbia fatte, ti pare?
Bah..

:: Scusa il tono e la maniera... scusami davvero, solo una domanda, e
:: non voglio risposta, basta che te la faccia da sola: vale la pena
:: vivere nella paura possa arrabbiarsi, mettervi le mani addosso (ma
:: poi non l'ha già fatto?) o chissà cosa? Non vale la pena cominciare
:: a vivere davvero come si deve vivere? Ma mandatelo a quel paese una
:: buona volta, e che sia una cosa seria perdio! O avete qualcosa da
:: rimproverarvi di peggiore?
:: niente di personale eh...

Ma scusa de che, de che!
Ma tu che ne sai se e quante volte abbiamo reagito beccandoci schiaffi e
calci, ma che ne sai tu????
Certo, niente di personale, ma non è a causa di un risveglio con il piede
sbagliato che hai il diritto di sputare addosso agli altri le tue sentenze.
Ti chiedo solo un favore e non per me ma in generale per tutti, quella di
non trarre mai conclusioni dai post (e dalle cose NON scritte) delle persone
dando tutto per scontato. Tu così come io, non possiamo sapere tutto quello
che succede nella vita di un'altra persona e questo è il limite di una
conoscenza di tipo virtuale, non si è partecipi della vita dell'altro se non
in modo superficiale. Magari su 100 vengono dette 30 cose e 70 no, quelle 70
non vanno immaginate a proprio piacimento.

E con questo per quanto mi riguarda il discorso è chiuso.
--
demra
Tina
2005-05-12 18:51:07 UTC
Permalink
"Angelo Nero" ha scritto
Post by Angelo Nero
mentre non è detto che una persona che beve non si vuole bene per forza
come si fa a volersi bene e danneggiarsi contemporaneamente????
Angelo Nero
2005-05-13 04:34:13 UTC
Permalink
Tina wrote:
:: "Angelo Nero" ha scritto
::
::: mentre non è detto che una persona che beve non si vuole bene per
::: forza
::
:: come si fa a volersi bene e danneggiarsi contemporaneamente????

Ti sei risposta da sola da un'altra parte: i motivi del bere sono 1000. Si
può cominciare a bere perchè lo si fa con gli amici, poi l'alcol sopprime la
tua personalità e non sei più capace a volerti bene, ma non che non te ne
vuoi... non sai più come si fa, sai solo più come si deve fare a bere, a non
farsi vedere... So che non è facile immaginarlo, ma appunto come dici anche
tu, i motivi del bere sono infiniti... (1000) Si arriva ad un punto che non
capisci che ti stai facendo male, il volersi bene a quel punto è bere. Per
questo trovo importante qualsiasi tattica a provare a smettere, si può
cominciare a vedere le cose da un'altro punto di vista. E' probabile che il
padre di Radem anche nei giorni che a lei non sembrava non abbia mai smesso,
anche un bicchiere ad un certo punto annebbia, bisognerebbe non bere
davvero, almeno un giorno ogni tanti...
demra
2005-05-13 08:11:58 UTC
Permalink
In news:97Wge.5150$***@twister1.libero.it,
Angelo Nero <***@libero.it> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: E' probabile
:: che il padre di Radem anche nei giorni che a lei non sembrava non
:: abbia mai smesso, anche un bicchiere ad un certo punto annebbia,
:: bisognerebbe non bere davvero, almeno un giorno ogni tanti...

Ti confesso una cosa, Massimo. Non so se qualcuno che legge o lurka potrà
confermarlo in questo ng, ma io esattamente come mia madre o mia sorella (e
ad esempio esattamente come mia cugina ed i fratelli che hanno una madre che
beve) so riconoscere già da alcuni metri di distanza se mio padre ha bevuto
o meno e questo senza che apra bocca, senza neanche che cammini.
Incredibile, vero? Sì ma non sono Superman...
Dopo tanti anni certe cose si capiscono al volo, senza analisi accurate o
chissà che altro. La stessa cosa mi accade quando vedo sconosciuti, capisco
subito se uno fa abitualmente uso di alcolici o meno :-(
E' lo sguardo che mio padre assume che me lo fa capire, sono gli occhi che
lo tradiscono e mi permettono di vedere già dalla finestra che dà
all'ingresso cosa mi devo aspettare. Negli altri invece lo capisco e basta,
non so da cosa esattamente, è più una sensazione generalmente, a pelle.
Questo per dirti che anche quando beve un bicchiere lo notiamo.

Ciao
--
demra
Angelo Nero
2005-05-14 06:52:06 UTC
Permalink
demra wrote:
:: Ti confesso una cosa, Massimo. Non so se qualcuno che legge o lurka
:: potrà confermarlo in questo ng, ma io esattamente come mia madre o
:: mia sorella (e ad esempio esattamente come mia cugina ed i fratelli
:: che hanno una madre che beve) so riconoscere già da alcuni metri di
:: distanza se mio padre ha bevuto o meno e questo senza che apra
:: bocca, senza neanche che cammini. Incredibile, vero?

Si, incredibile che tu lo dica e lo scriva a chi per anni ha bevuto e
combattuto per non avere lo "sguardo strano". Davvero credi che 1000 e più
1000 volte non vi abbia fregato? Davvero credi di conoscere esattamente una
persona dal minimo sguardo come dici? Mio Dio Radem... scendi a terra e
piantala di volare tra le nuvole! La vita è già complicata da sola, vuoi
immedesimarti anche in quella di persone che la schivano eternamente?
massimo/che era meglio non leggesse-rispondesse, forse, oggi...
demra
2005-05-14 10:11:36 UTC
Permalink
In news:qehhe.7032$***@twister1.libero.it,
Angelo Nero <***@libero.it> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: Si, incredibile che tu lo dica e lo scriva a chi per anni ha bevuto e
:: combattuto per non avere lo "sguardo strano". Davvero credi che 1000
:: e più 1000 volte non vi abbia fregato? Davvero credi di conoscere
:: esattamente una persona dal minimo sguardo come dici? Mio Dio
:: Radem... scendi a terra e piantala di volare tra le nuvole! La vita
:: è già complicata da sola, vuoi immedesimarti anche in quella di
:: persone che la schivano eternamente? massimo/che era meglio non
:: leggesse-rispondesse, forse, oggi...

Mai detto di CONOSCERE qualcuno da uno sguardo, ma di capire certi
atteggiamenti e comportamenti da quello sguardo. Ma tu vuoi capire solo
quello che ti conviene per scontartela con qualcuno, oggi. Evidentemente sei
arrabbiato per i fatti tuoi e te la devi prendere con qualcuno.
Comunque visto che di me non hai una grande opinione (grazie per non avermi
mai detto certi tuoi pensieri!) e che dopo anni di post su questo ng e di
"conoscenza", seppur virtuale, oggi mi hai puntato come se fossi un
bersaglio dove tirare le tue freccette, se non ti dispiace tolgo il disturbo
così passo 24 h su 24 a fare quello che scrivi nell'altro tuo post, ovvero a
cercare di "fare qualcosa" visto che non ho mai fatto niente nella vita per
aiutare un alcolista che vuole solo continuare a bere.

Passo e chiudo.
--
demra
Tina
2005-05-14 10:39:43 UTC
Permalink
"Angelo Nero" ha scritto
Post by Angelo Nero
Si, incredibile che tu lo dica e lo scriva a chi per anni ha bevuto e
combattuto per non avere lo "sguardo strano".
Se si beve, hai voglia di combattere...ma lo sguardo "strano" lo hai e
basta, si è sotto l'effetto di una sostanza
così come l'odore ...nonostante una sorte di onnipotenza faccia credere a
chi beve che nessuno se ne accorga
Post by Angelo Nero
Davvero credi che 1000 e più
1000 volte non vi abbia fregato?
Credo che possa essere tristemente vero il contrario...il pensiero di aver
fregato 1000 e più volte gli altri, quando la realtà era palese
Tina
2005-05-13 12:42:56 UTC
Permalink
"Angelo Nero" ha scritto
Post by Angelo Nero
Ti sei risposta da sola da un'altra parte: i motivi del bere sono 1000.
Motivi o non motivi...il risultato è che un comportamento compulsivo e
dannoso come il bere è per me il sintomo di una scarsa autostima...sia per
ciò che fa scattare la molla verso il bicchiere (mancanza di risorse dentro
di sè) sia per ciò che fa continuare questo comportamento (bere mi fa male,
lo so, ho 1000 e più fastidi dal bere ma io continuo, calpestando me stessa)
Post by Angelo Nero
Si
può cominciare a bere perchè lo si fa con gli amici,
si...si cercano anche certe amicizie per poter bere in tranquillità
Post by Angelo Nero
E' probabile che il
padre di Radem anche nei giorni che a lei non sembrava non abbia mai smesso,
anche un bicchiere ad un certo punto annebbia,
se ne parlò tempo fa...dopo l'ubriachezza, l'apparente lucidità è sempre
inquinata dall'alcol, si pensa a ciò che si è fatto il giorno prima, si
pensa a bere nuovamente....non si è mai davvero lucidi...
Roberto
2005-05-09 20:13:04 UTC
Permalink
On Mon, 09 May 2005 16:53:38 GMT, "demra" <***@noreply.it> wrote:
Tralascio ogni commento al tuo post
ti posto la scheda medica del talofen


tratta dal sito


http://www.torrinomedica.it/studio/index.htm



02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza ed allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di
macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
home

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
11.0 TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90
12.0




- [Vedi Indice]
TALOFEN

02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - [Vedi Indice]
Una compressa contiene:

promazina HCl mg 28,2 pari a mg 25 di promazina base.

100 ml di gocce contengono:

promazina HCl g 4,51 pari a g 4 di promazina base.

Una fiala contiene:

promazina HCl mg 56,4 pari a mg 50 di promazina base.

03.0 FORMA FARMACEUTICA - [Vedi Indice]
Compresse - Gocce per uso orale - Fiale.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

- [Vedi Indice]
04.1 Indicazioni terapeutiche - [Vedi Indice]
Nel trattamento delle schizofrenie, degli stati paranoidi e nella
mania. Nelle psicosi tossiche (amfetamine, LSD, cocaina, ecc.). Nelle
sindromi mentali organiche accompagnate da delirio. Nei disturbi
d'ansia, se particolarmente gravi e resistenti alla terapia con
ansiolitici tipici. Nella depressione se accompagnata da agitazione e
delirio, per lo più in associazione con antidepressivi. Nel vomito e
nel singhiozzo incoercibile. Nel trattamento dei dolori intensi
generalmente in associazione con analgesici stupefacenti.

04.2 Posologia e modo di somministrazione - [Vedi Indice]
La posologia varia a seconda delle indicazioni e della risposta del
paziente e deve essere stabilita dal Medico caso per caso, iniziando
sempre con piccole dosi giornaliere. Qualunque sia la via di
somministrazione è consigliabile frazionare il dosaggio ad intervalli
regolari nella giornata. Per le indicazioni mediche la dose
giornaliera iniziale è di 50 mg che si aumenta, se necessario, fino a
200 mg al giorno. Per le indicazioni psichiatriche le dosi giornaliere
vanno da 300 a 600 mg. È sconsigliabile superare i 1000 mg al giorno.
Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere
attentamente stabilita dal Medico che dovrà valutare un'eventuale
riduzione dei dosaggi sopraindicati.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]
Ipersensibilità nota verso i componenti; stati comatosi specie quelli
causati da sostanze ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale
(alcool, barbiturici, oppiacei, ecc.); pazienti con sospetto o
riconosciuto danno cerebrale sottocorticale; gravi stati di
depressione; discrasie ematiche; affezioni epatiche.

È sconsigliato l'impiego nei soggetti di età inferiore a 12 anni.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]
In corso di trattamento con farmaci antipsicotici è stato riportato un
complesso di sintomi, potenzialmente fatale, denominato Sindrome
Neurolettica Maligna. Manifestazioni cliniche di tale sindrome sono:
iperpiressia, rigidità muscolare, acinesia, disturbi vegetativi
(irregolarità del polso e della pressione arteriosa, sudorazione,
tachicardia, aritmie); alterazioni dello stato di coscienza che
possono progredire fino allo stupore ed al coma. Il trattamento della
S.N.M. consiste nel sospendere immediatamente la somministrazione dei
farmaci antipsicotici e di altri farmaci non essenziali e
nell'istituire una terapia sintomatica intensiva (particolare cura
deve essere posta nel ridurre l'ipertermia e nel correggere la
disidratazione). Qualora venisse ritenuta indispensabile la ripresa
del trattamento con antipsicotici, il paziente deve essere
attentamente monitorato. La somministrazione parenterale preferenziale
è per iniezione intramuscolare. Qualora necessiti la somministrazione
per via endovenosa, si deve evitare l'iniezione diretta ricorrendo
invece alla somministrazione per fleboclisi previa diluizione di
Talofen in soluzione glucosata 5% o in soluzione fisiologica.
L'iniezione endovenosa a concentrazioni superiori a 25 mg/ml può
provocare tromboflebite o cellulite localizzata. Sono stati riferiti
casi di spasmo arteriolare e cancrena in seguito all'iniezione
accidentale endoarteriosa di alte concentrazioni di promazina. È
raccomandabile praticare le iniezioni sul malato sdraiato. Le
compresse vanno ingerite senza essere masticate, le gocce vanno
diluite in acqua anche zuccherata. Le preparazioni in fiale e gocce
contengono sodio solfito e potassio metabisolfito; tali sostanze
possono provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli
asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi. Per le
sue proprietà farmacologiche, il prodotto deve essere usato con
cautela negli anziani, nei soggetti portatori di affezioni
cardiovascolari, feocromocitoma, malattie polmonari acute e croniche,
affezioni renali, glaucoma, ipertrofia prostatica ed altre malattie
stenosanti dell'apparato digerente ed urinario. In caso di ipotensione
non utilizzare epinefrina che può determinare un ulteriore
abbassamento della pressione arteriosa. L'effetto antiemetico dei
fenotiazinici può mascherare i segni di iperdosaggio di altri farmaci
o può rendere più difficile la diagnosi di concomitanti affezioni
specie del tratto digerente o del SNC, come l'ostruzione intestinale,
i tumori cerebrali, la sindrome di Reye. Per questo motivo tali
sostanze devono essere usate con prudenza in associazione ad
antiblastici che, a dosi tossiche, possono provocare vomito. Dosi
protratte nel tempo determinano un aumento del livello plasmatico
della prolattina con possibili effetti sugli organi bersaglio. I
prodotti contenenti fenotiazine devono pertanto essere usati con le
opportune attenzioni nelle donne con neoplasie mammarie. Durante la
terapia, specie se prolungata o ad alte dosi, bisogna tenere sempre
presente l'evenienza di effetti collaterali a carico del SNC, del
fegato, del midollo osseo, dell'occhio e dell'apparato cardiovascolare
ed è quindi necessario eseguire periodici controlli clinici e di
laboratorio. Poiché il rischio di discinesie persistenti tardive è
stato correlato con la durata della terapia, il trattamento cronico
con neurolettici deve essere riservato a quei pazienti con affezioni
che rispondono al farmaco e per i quali non è possibile un'appropriata
terapia alternativa. Le dosi e la durata del trattamento dovrebbero
essere quelli minimi per ottenere una soddisfacente risposta clinica.
Gli effetti sulla crasi ematica devono essere particolarmente seguiti
tra la quarta e la dodicesima settimana. L'esordio di una discrasia
può essere tuttavia improvviso e quindi la comparsa di manifestazioni
infiammatorie a carico della bocca e delle prime vie aeree deve essere
seguita immediatamente da opportuni controlli ematologici. In generale
le fenotiazine non producono dipendenza psichica; tuttavia a seguito
di brusca interruzione possono comparire nausea, vomito, vertigini,
tremori, irrequietezza motoria. Speciale attenzione va posta nei
pazienti con depressione psichica ovvero durante la fase maniacale
delle psicosi cicliche per la possibilità di un rapido cambiamento del
tono dell'umore verso la depressione. Le fenotiazine aumentano lo
stato di rigidità muscolare in individui affetti da morbo di Parkinson
o forme simili o da altri disturbi motori; esse possono inoltre
abbassare la soglia convulsiva e facilitare la comparsa di crisi
epilettiche.

I pazienti in trattamento con fenotiazine debbono evitare l'eccessiva
esposizione alla luce solare ricorrendo, se necessario, all'uso di
speciali creme protettive. Usare con cautela in soggetti esposti a
temperature troppo alte o troppo basse in quanto le fenotiazine
possono compromettere gli ordinari meccanismi di termoregolazione.
L'associazione con altri psicofarmaci richiede speciale cautela e
vigilanza da parte del Medico per evitare inattesi e indesiderati
effetti da interazione. Quando impiegato come antiemetico, il prodotto
deve essere usato in gravidanza solo nei casi di sintomatologia
conclamata per la quale non sia possibile un intervento alternativo e
non nei frequenti e semplici casi di emesi gravidica e tanto meno con
fini preventivi di essa.

Tenere fuori dalla portata dei bambini

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]
Tenuto conto delle loro proprietà fondamentali, le fenotiazine possono
variamente interferire con numerosi gruppi di farmaci. Tra questi:

Sostanze che deprimono il SNC: barbiturici, ansiolitici, anestetici,
antistaminici, analgesici oppiacei. In caso di associazione evitare
dosaggi elevati e controllare accuratamente il paziente per evitare
un'eccessiva sedazione o depressione centrale.

Anticonvulsivanti: per il noto effetto delle fenotiazine sulla soglia
convulsiva, nei soggetti epilettici può rendersi necessario un
aggiustamento della terapia specifica. Il rispettivo dosaggio dei
farmaci in caso di associazione deve essere accuratamente determinato
essendo possibile, tra l'altro, che le fenotiazine riducano il
metabolismo della fenilidantoina, accentuandone la tossicità e che i
barbiturici, al pari di altri induttori enzimatici a livello
microsomiale, possono accentuare il metabolismo delle fenotiazine.

Litio: sebbene raramente l'associazione con fenotiazine ha determinato
un'encefalopatia acuta.

Antiipertensivi: tenuto conto degli effetti delle fenotiazine sul SNA
e sulla pressione, l'interazione con farmaci usati nella terapia
dell'ipertensione può essere variabile. In particolare, le fenotiazine
possono antagonizzare gli effetti della guanetidina e farmaci simili.

Anticolinergici: cautela richiede l'associazione di fenotiazine e
farmaci parasimpaticolitici che può favorire la comparsa di
caratteristici effetti collaterali.

Farmaci ad attività leucopenizzante: per il sinergico effetto
depressivo sulla crasi ematica le fenotiazine non debbono essere
associate al fenilbutazone, ai derivati uracilici e ad altri farmaci
potenzialmente mielotossici.

Metrizamide: tale sostanza aumenta il rischio di convulsioni da
fenotiazine. È necessario quindi sospendere la terapia almeno 48 ore
prima di un esame mielografico e la somministrazione non deve essere
ripresa prima di 24 ore dall'esecuzione di questo.

Alcool: è sconsigliabile l'assunzione di alcool durante la terapia, in
quanto può facilitare la comparsa di effetti collaterali centrali da
fenotiazina.

Levodopa: gli effetti di tale sostanza sono specificamente
antagonizzati dalle fenotiazine, di ciò si tenga conto nei soggetti
con morbo di Parkinson.

Antiacidi: evitare l'ingestione del prodotto associato ad antiacidi o
ad altre sostanze che possono ridurre l'assorbimento delle
fenotiazine.

Interazione con i test di laboratorio: metaboliti urinari delle
fenotiazine possono impartire una colorazione scura alle urine e dare
false risposte positive ai tests dell'amilasi, dell'urobilinogeno,
delle uroporfirine, dei porfobilinogeni e dell'acido
5-idrossi-indolacetico. Nelle donne in trattamento sono stati
segnalati falsi risultati positivi ai test di gravidanza.

04.6 Gravidanza ed allattamento - [Vedi Indice]
Non somministrare nel primo trimestre di gravidanza. Nell'ulteriore
periodo il prodotto deve essere usato solo quando ritenuto essenziale
e sempre sotto il diretto controllo del Medico. Poiché le fenotiazine
passano nel latte materno, le donne in trattamento devono essere
avvertite di non intraprendere l'allattamento al seno.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
- [Vedi Indice]
Poiché i fenotiazinici inducono sedazione e sonnolenza, di ciò si deve
tenere conto nei soggetti che conducono autoveicoli o altri macchinari
o che svolgono lavori pericolosi.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]
SNC: con l'uso di fenotiazine possono verificarsi, specie durante le
prime settimane di terapia, sedazione e sonnolenza che per lo più
scompaiono con la prosecuzione della cura o con un'opportuna riduzione
del dosaggio. Altri effetti comportamentali che si sono manifestati
con varia frequenza sono l'insonnia, l'irrequietezza, l'ansia,
l'euforia, l'agitazione psicomotoria, la depressione dell'umore o
l'aggravamento dei sintomi psicotici. All'attività anticolinergica
delle fenotiazine è dovuta l'eventuale comparsa di secchezza delle
fauci, midriasi, turbe della visione, stipsi, ritenzione urinaria ed
altri segni di ridotta attività parasimpatica. Sono inoltre possibili
convulsioni e modificazioni della temperatura corporea. Un aumento
significativo e non altrimenti spiegabile della temperatura corporea
può essere dovuto ad intolleranza verso il prodotto; in tal caso è
necessario interrompere la terapia. Per la depressione del centro
della tosse possono verificarsi manifestazioni ad ingestis. Reazioni
di tipo extrapiramidale sono comuni durante il trattamento con
fenotiazine. Esse sono ordinariamente rappresentate da distonie,
acatisia, sindromi parkinsoniane e discinesie persistenti tardive. Le
discinesie comprendono spasmi dei muscoli del collo, del tronco fino
al torcicollo ed all'opistotono, crisi oculogire, trisma, protrusione
della lingua e spasmi carpopodalici. Queste reazioni compaiono molto
precocemente e scompaiono entro 24-48 ore dalla sospensione della
terapia. L'acatisia è caratterizzata da irrequietezza motoria e talora
da insonnia; appare più frequentemente nei primi giorni di terapia, ma
può comparire anche più tardivamente. I segni spesso regrediscono
spontaneamente; in caso contrario possono essere ben controllati
riducendo la terapia o associando un anticolinergico antiparkinson. Le
sindromi pseudo-parkinsoniane (acinesia, rigidità, tremore al riposo,
ecc.) sono per lo più sensibili ai farmaci specifici; nei casi
persistenti può essere necessaria la riduzione del dosaggio o la
sospensione del trattamento. Le discinesie persistenti tardive si
manifestano durante terapie a lungo termine anche nel periodo
successivo alla sospensione del farmaco; consistono in movimenti
ritmici della lingua, delle labbra e del volto, più raramente delle
estremità. La sospensione della terapia può impedire lo sviluppo della
sintomatologia della quale non si conosce tuttavia una terapia
specifica.

Apparato cardiovascolare: ipotensione, tachicardia, vertigini,
manifestazioni sincopali sono abbastanza comuni in pazienti che
assumono fenotiazine. Poiché sono più frequenti e gravi per via
parenterale, l'iniezione deve essere eseguita in clinostatismo
mantenendo il paziente in tale posizione da 30 a 60 minuti. Gli
effetti ipotensivi sono più evidenti nei soggetti con feocromocitoma e
insufficienza della mitrale. Sono possibili variazioni del tracciato
elettrocardiografico.

Apparato emopoietico: gli effetti sulla crasi ematica sono piuttosto
rari ma gravi. Essi comprendono leucopenia, agranulocitosi,
trombocitopenia, porpora, anemia emolitica ed anemia aplastica.

Cute: sono possibili reazioni d'ipersensibilità (generale o da
contatto) e fotosensibilità che, per lo più, sono rappresentate da
eritemi, orticaria, eczemi, dermatiti esfoliative. Nelle terapie a
lungo termine sono state segnalate pigmentazioni cornee specie nelle
zone fotoesposte.

Sistema endocrino ed effetti sul metabolismo: le fenotiazine causano
iperprolattinemia, riduzione degli estrogeni, dei progestinici e delle
gonadotropine ipofisarie. Come conseguenza possono comparire, nelle
donne, ingrossamento e secrezione mammaria, amenorrea, falsa
positività al test di gravidanza e nell'uomo, ginecomastia e riduzione
del volume testicolare. Altri effetti possibili sono l'aumento del
peso corporeo, l'edema periferico, l'iperglicemia e la glicosuria.

Reazione d'ipersensibilità: oltre ai già citati effetti sulla cute e
sull'apparato emopoietico, si può verificare, con varia frequenza, un
effetto colestatico, clinicamente simile ad un'epatite infettiva e
caratterizzato da iperbilirubinemia, ipertransaminasemia, aumento
della fosfatasi alcalina ed eosinofilia. In caso di segni o sintomi di
sofferenza epatica la terapia deve essere immediatamente sospesa.
Altre reazioni d'ipersensibilità sono rappresentate da edema laringeo,
laringospasmo, broncospasmo, reazioni anafilattiche, sindromi tipo
Lupus eritematoso sistemico.

Occhio: in caso di terapie protratte è stata segnalata la comparsa, a
livello della cornea e del cristallino, di una sostanza di natura non
determinata e che, in certi pazienti, ha causato deficit visivo.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]
In assenza di uno specifico antidoto si deve praticare la lavanda
gastrica; in caso di ipotensione grave stendere il paziente in
posizione supina con la testa inclinata in basso e somministrare, con
molta precauzione, farmaci di supporto come noradrenalina (non
adrenalina). Istituire un trattamento sintomatico della depressione
del sistema nervoso, come nei casi di intossicazione acuta da
barbiturici, compresa la fisioterapia ed il trattamento con
antibiotici per prevenire le broncopolmoniti. Evitare gli stimolanti
che possono causare convulsioni. L'emodialisi non è efficace.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

- [Vedi Indice]
05.1 Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]
La promazina è un neurolettico fenotiazinico che agisce principalmente
a livello dei gangli della base del sistema limbico e dell'ipotalamo.
Tali sostanze presentano alcune specifiche attività farmacologiche;
esse antagonizzano la trasmissione sinaptica dopaminergica, possiedono
un'azione di blocco alfa-adrenergico e proprietà anticolinergiche ed
adrenergiche, queste ultime per riduzione del recupero delle amine
simpatico-mimetiche a livello delle membrane neuronali presinaptiche.
Somministrate nell'uomo e nell'animale le fenotiazine dimostrano
evidenti effetti sul comportamento, sull'attività motoria, sul sonno e
sui riflessi condizionati. L'esatto meccanismo con il quale le
fenotiazine svolgono il loro effetto antipsicotico non è noto. Le
proprietà farmacologiche comunque spiegano bene gli effetti
extrapiramidali, cardiovascolari, endocrini e sul sistema nervoso
autonomo che di solito accompagnano l'uso terapeutico di tali farmaci.

05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]
Gli studi di farmacocinetica hanno dimostrato che la promazina viene
rapidamente assorbita dopo somministrazione orale, raggiungendo il
picco ematico tra la seconda e la quarta ora, con emivita di circa sei
ore. La promazina, come altri antipsicotici, si lega in modo cospicuo
alle albumine plasmatiche. La sua eliminazione avviene per via renale
sotto forma di vari metaboliti.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]
Gli studi di tossicità acuta e cronica della promazina condotti nel
topo e nel ratto hanno evidenziato una bassa tossicità ed una buona
tollerabilità. La DL50 nel ratto è stata: per os = 197,43 mg/kg; per
via sottocutanea = 56,2 mg/kg; per via endovenosa = 14,64 mg/kg.
Inoltre il prodotto è risultato privo di qualsiasi azione teratogena e
fetotossica.

06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

- [Vedi Indice]
06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]
Compresse

Talco; amido di mais; lattosio; gomma arabica; magnesio stearato;
acido silicico colloidale; amido di patate; gomma lacca; colofonia;
gomma benzoe; titanio biossido; saccarosio.

Gocce

Sorbitolo soluzione; alcool etilico; metile p-idrossibenzoato; propile
p-idrossibenzoato; sodio solfito; potassio metabisolfito; sodio
idrossietilidenetilpirandione; acqua depurata q.b. a ml 100.

Fiale

Sodio solfito; potassio metabisolfito; sodio cloruro; sodio citrato
tribasico; acido ascorbico; acqua per preparazioni iniettabili q.b. a
ml 2.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]
Non mescolare con altri farmaci.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]
Compresse, fiale, gocce: 5 anni a confezionamento integro.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - [Vedi Indice]
Conservare a temperatura ambiente, al riparo dalla luce e
dall'umidità.

06.5 Natura e contenuto della confezione - [Vedi Indice]
Compresse: Blister in PVC opaco 25 compresse

Fiale: fiale di vetro scuro 6 fiale

Gocce: flacone di vetro scuro soluzione 30 ml

06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - [Vedi Indice]
Modo d'impiego del flacone contagocce

Per ottenere la fuoriuscita delle gocce, capovolgere il flacone e
tenerlo verticalmente con l'apertura verso il basso.

home

- [Vedi Indice]
FOURNIER PHARMA S.p.A.

Centro Direzionale Milano Oltre

Palazzo Caravaggio, Via Cassanese, 224 - 20090 Segrate (MI)

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi
Indice]
25 compresse 25 mg AIC n. 012611099

6 fiale 2 ml 50 mg AIC n. 012611101

30 ml gocce 4% AIC n. 012611125

09.0 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]
Fiale: da vendersi dietro presentazione di ricetta medica, non
ripetibile.

Compresse e gocce: da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.

10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE -
[Vedi Indice]
Compresse, fiale e gocce: giugno 2000

11.0 TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
Non soggetto al DPR 309/90.

12.0 - [Vedi Indice]
Marzo 1996.
demra
2005-05-09 20:26:10 UTC
Permalink
In news:***@powernews.libero.it,
Roberto <***@anvediquantisemo.cik> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: Tralascio ogni commento al tuo post
:: ti posto la scheda medica del talofen

Grazie Rob,
facendo un po' di ricerche avevo trovato anche io questo link ed è
interessante al pari del bugiardino.

Ciao
--
demra
Elianto
2005-05-10 22:54:23 UTC
Permalink
Post by demra
Mia madre qualche giorno fa ha preso un appuntamento presso lo studio
medico del neurologo che tenne in cura mio padre 10 anni fa ma anche
prima dei 10 anni, per il trauma cranico che subì.
Oggi l'ho accompagnata da questa persona e mi hanno ricordato che 10
anni fa appena il medico vide entrare mio padre e lo fece sedere, gli
disse seccamente e senza fronzoli: "Lei beve". Capì che mio padre è
alcolista da un semplice sguardo e, come allora, oggi ha capito
subito che "una persona di 64 anni molto difficilimente uscirà
dall'alcolismo, anzi direi che è quasi impossibile".
Ma chi lo ha detto questo? Il medico? Ma perchè rinunciare? Perchè non avere
più speranza?
Post by demra
Sì, è maledettamente vero. Ha aggiunto che anche se ne uscisse, ormai
il suo cervello è irrecuperabile, che non tornerebbe mai l'uomo che
era un tempo e che i danni neurologici resterebbero tali.
"L'alcolismo è una malattia", ha aggiunto, e "l'alcolista più va
avanti negli anni e più aumenta la sua dose. L'alcolista non ama se
stesso, anzi si odia, e non ama neanche gli altri. Vuole annientarsi
ed il mezzo che usa è l'alcol".
Ha battuto sul fatto che mamma ha ragione nel volersi tutelare quindi
ha prescritto un farmaco che lo aiuterebbe a stare calmo e a non
essere violento.
Scusa se sono drastico, ma annientare un uomo per tutelarsi la vedo una
soluzione molto di comodo (soprattutto per il medico che comunque ha trovato
un rimedio prescrivendo un neurolettico). Una soluzione più responsabile
sarebbe quella di frequentare un gruppo (riferito a te e tua madre)
Post by demra
Il farmaco in questione è "Talofen" ed il principio attivo è la
promazina. Secondo il medico questo farmaco potrebbe anche rivelarsi
inutile se mio padre ha raggiunto uno stadio dell'alcolismo
abbastanza avanzato, ma vedremo.
Ovviamente lui non saprà nulla del farmaco, mamma escogiterà qualcosa
per fargli credere che è un farmaco per uno degli innumerevoli
problemi che ha (stomaco o osteoporosi o problemi circolatori o
altro). Non so se sta facendo bene, io non so se al posto suo avrei fatto
la
stessa cosa, l'ho accompagnata perché ho capito che aveva bisogno di
sostegno e lo ha cercato anche nel medico, visto che lo ha scambiato
per uno psicologo. Non ho neanche ben capito se ha scelto di andare
dal medico per aiutare mio padre o se l'ha fatto per aiutare se
stessa.
Confrontarsi e parlarne in un gruppo sarebbe un gran bel aiuto per tua
madre.
Post by demra
Ma veniamo al motivo per cui ho scritto il post: qualcuno che conosce
il farmaco in questione sa dirmi fino a che punto induce sedazione e
sonnolenza?
Beh... preso insieme all'alcol gli effetti ne vengono amplificati
sicuramente.

ciao
--
Moreno
phora
2005-05-11 07:33:35 UTC
Permalink
: demra wrote:
: > Mia madre qualche giorno fa ha preso un appuntamento presso lo studio
: > medico del neurologo che tenne in cura mio padre 10 anni fa ma anche
: > prima dei 10 anni, per il trauma cranico che subì.
: > Oggi l'ho accompagnata da questa persona e mi hanno ricordato che 10
: > anni fa appena il medico vide entrare mio padre e lo fece sedere, gli
: > disse seccamente e senza fronzoli: "Lei beve". Capì che mio padre è
: > alcolista da un semplice sguardo e, come allora, oggi ha capito
: > subito che "una persona di 64 anni molto difficilimente uscirà
: > dall'alcolismo, anzi direi che è quasi impossibile".
:
: Ma chi lo ha detto questo? Il medico? Ma perchè rinunciare? Perchè non
avere
: più speranza?

Poteri citare il caso di una carissima vecchietta, a 18 km da casa mia, che
potrebbe smentire tutto ciò...

Medico del c..o.

Ciao
demra
2005-05-11 17:34:57 UTC
Permalink
In news:jzige.91419$***@twister2.libero.it,
phora <***@tiscali.it> ha avuto la brillante idea di scrivere:

:: Poteri citare il caso di una carissima vecchietta, a 18 km da casa
:: mia, che potrebbe smentire tutto ciò...
::
:: Medico del c..o.

E' stato un po' troppo affrettato, lo riconosco, però poi ha aggiunto che se
si riuscisse a farlo ricoverare lui lo aggancerebbe ad un centro che si
occupa solo di alcolismo, quindi in fin dei conti non ha escluso che mio
padre potrebbe uscirne se soltanto lo volesse.
--
demra
Drake
2005-05-11 15:51:08 UTC
Permalink
"Elianto"
ha scritto nel messaggio
Post by Elianto
Scusa se sono drastico, ma annientare un uomo per tutelarsi la vedo una
soluzione molto di comodo (soprattutto per il medico che comunque ha trovato
un rimedio prescrivendo un neurolettico). Una soluzione più responsabile
sarebbe quella di frequentare un gruppo (riferito a te e tua madre)
Sono totalmente d'accordo con Moreno,rimane sempre il problema di riuscire a
far frequentare il gruppo al papà di Sandra che immagino sia la cosa più
difficile, purtroppo.Comunque per mia esprienza personale unire gli
psicofarmaci all'alcool non f a altro che aiutare la persona a stordirsi in
maniera più rapida ed efficace ed è quello che cerca un'alcolista :-(.Altro
discorso se uno prende gli psicofarmaci eliminando l'alcol.
Ciao
Drake.
Roberto
2005-05-11 19:02:28 UTC
Permalink
Post by Drake
"Elianto"
ha scritto nel messaggio
Post by Elianto
Scusa se sono drastico, ma annientare un uomo per tutelarsi la vedo una
soluzione molto di comodo (soprattutto per il medico che comunque ha
trovato
Post by Elianto
un rimedio prescrivendo un neurolettico). Una soluzione più responsabile
sarebbe quella di frequentare un gruppo (riferito a te e tua madre)
Sono totalmente d'accordo con Moreno,rimane sempre il problema di riuscire a
far frequentare il gruppo al papà di Sandra che immagino sia la cosa più
difficile, purtroppo.Comunque per mia esprienza personale unire gli
psicofarmaci all'alcool non f a altro che aiutare la persona a stordirsi in
maniera più rapida ed efficace ed è quello che cerca un'alcolista :-(.Altro
discorso se uno prende gli psicofarmaci eliminando l'alcol.
Ciao
Drake.
concordo su tutto
semplicemente credo sfugga una analisi che in questi casi è
strettamente necessarria ma che forse a noi in quanto alcoolisti non
fa comodo
il medico ha esagerato ?
non credo ha credo volutamente esagerato di fronte a una situazione in
cui l'alcolismo è ormai abitudine , e non parlo del malato alcoolista
ma di coloro che si ammalano dietro a lui .
lo ha fatto di fronte a una persona che non è andata lì a dirgli
curimio marito perchè è ammalato
ma è andata li a dire se ho ben capito
mi difenda da quest'uomo perchè egli non è più quello che io
conoscevo.
gli psicofarmaci servini a stirdire ulteriormente?
beh
in alcuni casi forse è l'unica cosa che puoi fare credo.
se lui rifiuta qualciasi cura e in più diventa un pericolo per le
persone vicine.......
sinceramente ragazzi
secondo me quel medico non ha sbagliato, ha semplicemente visto la
situazione da un punto di vista sociale e professionale-
scegliendo di salvaguardare la salute dei sani piuttosto che quella
del malato che non vuole farsi curare.
ha fatto bene
Roberto
demra
2005-05-11 20:48:26 UTC
Permalink
In news:***@powernews.libero.it,
Roberto <***@anvediquantisemo.cik> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: lo ha fatto di fronte a una persona che non è andata lì a dirgli
:: curimio marito perchè è ammalato
:: ma è andata li a dire se ho ben capito
:: mi difenda da quest'uomo perchè egli non è più quello che io
:: conoscevo.

Esatto. Mamma si sente impotente e nello stesso si sente anche in pericolo.
Ha provato a chiedere ai carabinieri (facendo loro il caso di un parente
alcolista e non del marito) cosa succede se una persona alza le mani e se
vengono chiamati. Hanno risposto che non succede nulla se uno ti lancia le
cose addosso o ti picchia non pesantemente (es: qualche schiaffo, spintone o
calcio), bisognerebbe fare la denuncia e comunque per queste cose non si va
di certo in carcere. Insomma al massimo uno si fa una notte dentro, ma poi
quando esce sono c*** di chi ce l'ha fatto finire, in carcere.

:: se lui rifiuta qualciasi cura e in più diventa un pericolo per le
:: persone vicine.......

Hai centrato il punto, purtroppo non ci tutela nessuno e si inizia ad avere
paura...

:: sinceramente ragazzi
:: secondo me quel medico non ha sbagliato, ha semplicemente visto la
:: situazione da un punto di vista sociale e professionale-
:: scegliendo di salvaguardare la salute dei sani piuttosto che quella
:: del malato che non vuole farsi curare.
:: ha fatto bene

Io penso che il medico, di fronte ad una richiesta di aiuto, abbia deciso
come dici tu di tutelare chi si sente in pericolo piuttosto che aiutare a
tutti i costi chi non vuole farsi aiutare...

Ciao Rob
--
demra
demra
2005-05-11 17:33:19 UTC
Permalink
In news:DYage.8683$***@news.edisontel.com,
Elianto <***@liberoNOSPAM.it.invalid> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: Ma chi lo ha detto questo? Il medico? Ma perchè rinunciare? Perchè
:: non avere più speranza?

Si', lo ha detto il medico ed il fatto che lo abbia detto lui non vuol dire
che sia necessariamente vero, ma basandosi sui fatti ha perfettamente
ragione in quanto sono anni che cerchiamo di convincerlo a curarsi ma mio
padre non riesce ancora ad ammettere neanche a se stesso di avere un
problema con l'alcol e da qui la quasi impossibilità ad aiutarlo ad uscire
dal tunnel dell'alcol.

:: Scusa se sono drastico, ma annientare un uomo per tutelarsi la vedo
:: una soluzione molto di comodo (soprattutto per il medico che
:: comunque ha trovato un rimedio prescrivendo un neurolettico). Una
:: soluzione più responsabile sarebbe quella di frequentare un gruppo
:: (riferito a te e tua madre)

Il medico non ha alcuna ragione di trovarsi una situazione di comodo,
secondo me, quindi se si tratta di situazione di comodo semmai è da parte di
mia madre che ha deciso di fargli prescrivere "qualcosa per calmarlo" (sue
testuali parole). Come ho scritto altrove personalmente non credo che al suo
posto avrei preso la sua stessa decisione, ovvero quella di dargli un
medicinale che lo calma e sicuramente lo stordisce un po', ma d'altra parte
riesco anche a capirla perfettamente, visto che anch'io vivo in questa casa
e quindi so cosa vuol dire viverci, anzi sopravviverci.
Volendo ripensarci su, quali sono le alternative? Mia madre ha anche pensato
di lasciarlo ma adesso non se la sente ancora, forse lo farà più in là e
comunque mi ha già detto che ha paura che mio padre possa farle del male
dopo la separazione. Ha ragione, anche io al posto suo avrei paura, forse
questa paura non mi impedirebbe di abbandonarlo ma di certo lo temerei e non
poco.
Non vedo altre alternative, se ne hai da suggerire sono pronta ad ascoltarle
:-)

:: Confrontarsi e parlarne in un gruppo sarebbe un gran bel aiuto per
:: tua madre.

Gliel'ho proposto ieri, visto che aveva preso il neurologo per uno
piscologo.
Lei è stata già ad alcuni incontri ma pare non si sia trovata benissimo,
comunque non ha escluso di tornarci in futuro.
Questo però non risolve il problema...


Ciao Moreno ^__^
--
demra
Elianto
2005-05-11 18:07:30 UTC
Permalink
Post by demra
Post by demra
Post by Elianto
Ma chi lo ha detto questo? Il medico? Ma perchè rinunciare? Perchè
non avere più speranza?
Si', lo ha detto il medico ed il fatto che lo abbia detto lui non
vuol dire che sia necessariamente vero, ma basandosi sui fatti ha
perfettamente ragione in quanto sono anni che cerchiamo di
convincerlo a curarsi ma mio padre non riesce ancora ad ammettere
neanche a se stesso di avere un problema con l'alcol e da qui la
quasi impossibilità ad aiutarlo ad uscire dal tunnel dell'alcol.
Quasi? Beh... credimi, appigliatevi a quel quasi.
Post by demra
Post by demra
Scusa se sono drastico, ma annientare un uomo per tutelarsi la vedo
una soluzione molto di comodo (soprattutto per il medico che
comunque ha trovato un rimedio prescrivendo un neurolettico). Una
soluzione più responsabile sarebbe quella di frequentare un gruppo
(riferito a te e tua madre)
Il medico non ha alcuna ragione di trovarsi una situazione di comodo,
secondo me, quindi se si tratta di situazione di comodo semmai è da
parte di mia madre che ha deciso di fargli prescrivere "qualcosa per
calmarlo" (sue testuali parole). Come ho scritto altrove
personalmente non credo che al suo posto avrei preso la sua stessa
decisione, ovvero quella di dargli un medicinale che lo calma e
sicuramente lo stordisce un po', ma d'altra parte riesco anche a
capirla perfettamente, visto che anch'io vivo in questa casa e quindi
so cosa vuol dire viverci, anzi sopravviverci. Volendo ripensarci su,
quali sono le alternative? Mia madre ha anche
pensato di lasciarlo ma adesso non se la sente ancora, forse lo farà
più in là e comunque mi ha già detto che ha paura che mio padre possa
farle del male dopo la separazione. Ha ragione, anche io al posto suo
avrei paura, forse questa paura non mi impedirebbe di abbandonarlo ma
di certo lo temerei e non poco.
Non vedo altre alternative, se ne hai da suggerire sono pronta ad
ascoltarle :-)
Non si tratta di alternative. Le alternative che cerchi, in questo caso,
sarebbero soluzioni che non coinvolgerebbero te e tua madre... ma che senso
ha? La soluzione ideale non sembra piacere molto, non so che dire... forse
il problema non è così grave da considerare un'ora e mezza settimanale.
Post by demra
Post by demra
Confrontarsi e parlarne in un gruppo sarebbe un gran bel aiuto per
tua madre.
Gliel'ho proposto ieri, visto che aveva preso il neurologo per uno
piscologo.
Lei è stata già ad alcuni incontri ma pare non si sia trovata
benissimo, comunque non ha escluso di tornarci in futuro.
Questo però non risolve il problema...
Questo invece è mettere le mani davanti...

ciao
--
Moreno
demra
2005-05-11 18:26:57 UTC
Permalink
In news:BRrge.8937$***@news.edisontel.com,
Elianto <***@liberoNOSPAM.it.invalid> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: Quasi? Beh... credimi, appigliatevi a quel quasi.

Infatti abbiamo detto al medico che avremmo fatto il possibile per
convincerlo ad entrare in ospedale per fare alcuni accertamenti.
Da tempo proviamo, di tanto in tanto ovviamente e senza assillarlo, a dirgli
che un ricovero lo aiuterebbe a risolvere alcuni problemi di varia natura
che ha e di cui si lamenta, ma appena sente parlare di medici e di ospedali
va su tutte le furie. La vedo molto dura purtroppo...

:: Non si tratta di alternative. Le alternative che cerchi, in questo
:: caso, sarebbero soluzioni che non coinvolgerebbero te e tua madre...
:: ma che senso ha? La soluzione ideale non sembra piacere molto, non
:: so che dire... forse il problema non è così grave da considerare
:: un'ora e mezza settimanale.

Un'ora e mezza de che, chiacchiere? Il problema è avere una persona in casa
che maltratta gli altri componenti del nucleo familiare, sia
psicologicamente e sia verbalmente, a volte anche non verbalmente ma con i
fatti insomma con le mani. Questo è il problema al quale stiamo cercando una
soluzione. La chiacchierata fatta con i familiari degli alcolisti o con gli
psicologi può essere un valido sostegno psicologico ma noi in questo momento
avremmo bisogno di un altro genere di sostegno, non di quello. Qualche sera
fa ho dovuto mettermi in mezzo fra mia madre e mio padre perché lui la stava
minacciando e non so cosa le avrebbe fatto se non fossi intervenuta (e
grazie al cielo ero in casa!). Ho dovuto prenderlo a spinte per
allontanarlo. Ecco perché la chiacchierata settimanale a mia madre risulta
piuttosto inutile se poi quando rincasa molte volte (non sempre, certo) deve
difendersi anche fisicamente. Poteva essere utile se si trattava solo di una
violenza di tipo psicologico, ma da qualche mese mio padre ha cominciato ad
alzare le mani (non era mai successo prima d'ora, se non in rarissimissimi
casi).
A mia madre hanno detto (l'ultima volta che è andata alla riunione degli
AlAnon o come si chiamano) che non le sarebbe servito granché andare senza
mio padre "in terapia" nella stanza accanto. Da allora ha smesso di andarci.

:: Questo invece è mettere le mani davanti...

Leggi sopra

Ciao
--
demra
Elianto
2005-05-11 19:55:09 UTC
Permalink
Post by demra
Post by Elianto
Quasi? Beh... credimi, appigliatevi a quel quasi.
Infatti abbiamo detto al medico che avremmo fatto il possibile per
convincerlo ad entrare in ospedale per fare alcuni accertamenti.
Da tempo proviamo, di tanto in tanto ovviamente e senza assillarlo, a
dirgli che un ricovero lo aiuterebbe a risolvere alcuni problemi di
varia natura che ha e di cui si lamenta, ma appena sente parlare di
medici e di ospedali va su tutte le furie. La vedo molto dura
purtroppo...
Post by Elianto
Non si tratta di alternative. Le alternative che cerchi, in questo
caso, sarebbero soluzioni che non coinvolgerebbero te e tua madre...
ma che senso ha? La soluzione ideale non sembra piacere molto, non
so che dire... forse il problema non è così grave da considerare
un'ora e mezza settimanale.
Un'ora e mezza de che, chiacchiere?
Complimenti! C'è gente che con quell'ora e mezza di chiacchere ha salvato la
propria vita e quella di chi gli sta accanto.
Post by demra
Il problema è avere una persona
in casa che maltratta gli altri componenti del nucleo familiare, sia
psicologicamente e sia verbalmente, a volte anche non verbalmente ma
con i fatti insomma con le mani. Questo è il problema al quale stiamo
cercando una soluzione.
Chiama i Carabinieri.
Post by demra
La chiacchierata fatta con i familiari degli
alcolisti o con gli psicologi può essere un valido sostegno
psicologico ma noi in questo momento avremmo bisogno di un altro
genere di sostegno, non di quello. Qualche sera fa ho dovuto mettermi
in mezzo fra mia madre e mio padre perché lui la stava minacciando e
non so cosa le avrebbe fatto se non fossi intervenuta (e grazie al
cielo ero in casa!). Ho dovuto prenderlo a spinte per allontanarlo.
Ecco perché la chiacchierata settimanale a mia madre risulta
piuttosto inutile se poi quando rincasa molte volte (non sempre,
certo) deve difendersi anche fisicamente.
Carabinieri.
Post by demra
Poteva essere utile se si
trattava solo di una violenza di tipo psicologico, ma da qualche mese
mio padre ha cominciato ad alzare le mani (non era mai successo prima
d'ora, se non in rarissimissimi casi).
Carabinieri.
Post by demra
A mia madre hanno detto (l'ultima volta che è andata alla riunione
degli AlAnon o come si chiamano) che non le sarebbe servito granché
andare senza mio padre "in terapia" nella stanza accanto. Da allora
ha smesso di andarci.
Non credo che nessuno di AlAnon abbia detto a tua madre di starsene a casa.
Non avete voglia di frequentare i gruppi, gira e rigira troverete sempre e
comunque una ragione per non farlo.
Senza polemica e con sincerità.
Come ho risposto a Roberto, trovare soluzioni intermedie non risolvono
nulla. Se non c'è nulla da costruire e meglio buttar giù quel poco.

ciao
--
Moreno
Roberto
2005-05-11 20:01:52 UTC
Permalink
On Wed, 11 May 2005 21:55:09 +0200, "Elianto"
Post by Elianto
Come ho risposto a Roberto, trovare soluzioni intermedie non risolvono
nulla. Se non c'è nulla da costruire e meglio buttar giù quel poco.
ciao
--
Moreno
o
di fronte a questo tipo di giudizi dati sulla vita sull'esperienza sul
dolore degli altri
rimango sempre attonito............
scusami elianto......
me non credo nessuno possa qui permettersi di dire determinate cose
per ora sono loro cmq coloro che vivono con l'alcoolista in casa
.
Roberto
Elianto
2005-05-11 20:22:42 UTC
Permalink
Post by Roberto
Post by Elianto
Come ho risposto a Roberto, trovare soluzioni intermedie non
risolvono nulla. Se non c'è nulla da costruire e meglio buttar giù
quel poco.
di fronte a questo tipo di giudizi dati sulla vita sull'esperienza sul
dolore degli altri
rimango sempre attonito............
Giudizi? Mica ho giudicato nessuno. Parlo in base alla mia esperienza:
magari anni fa fossi stato fermato nella più dura delle maniere,
distruggendo così quello status quo di certezze basato sull'alcol.
Chiaramente parlo di distruggere per ricostruire.
Post by Roberto
scusami elianto......
me non credo nessuno possa qui permettersi di dire determinate cose
per ora sono loro cmq coloro che vivono con l'alcoolista in casa
Perchè nessuno può permettersi di dire determinate cose? Mica possiamo
sempre aspettarci la risposta che più ci piace, anche perchè in questo caso
quel tipo di risposte sarebbero inutili. Che senso ha postare se devo
sentirmi obbligato a rispondere entro determinati canoni. Non mi pare di
essere andato contro etica e morale, anzi.

ciao
--
Moreno
demra
2005-05-11 21:09:27 UTC
Permalink
In news:xqtge.8961$***@news.edisontel.com,
Elianto <***@liberoNOSPAM.it.invalid> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: Complimenti! C'è gente che con quell'ora e mezza di chiacchere ha
:: salvato la propria vita e quella di chi gli sta accanto.

Infatti io ho parlato per me e per nessun altro e non ho generalizzato
dicendo che i gruppi non servono a niente.
Ho detto semplicemente che noi in questo momento abbiamo bisogno di un altro
tipo di aiuto che non siano riunioni ed assemblee fine a se stesse.
Se io seguo le riunioni, parlo con altre persone del gruppo e poi rientrando
a casa ho un problema ben più grave di uno che mi vuole menare, che mi vuole
distruggere casa, mi spieghi quella riunione in cosa mi è utile? A farmi
picchiare un po' meno forse? Come mi aiuta quella riunione a salvare la vita
di chi mi è accanto, oppure la mia?
Non so, forse non mi sono spiegata bene io perché mi sa che parliamo di due
cose diverse.

:: Chiama i Carabinieri.

Nel post a Rob c'è la ragione per cui chiamarli ci è impossibile.
Mio padre purtroppo è una persona molto aggressiva, una volta ci voleva
linciare perché avevamo fatto suonare il nostro campanello dal vicino di
casa per farlo calmare. Figurati cosa accadrebbe se chiamassimo i
carabinieri. Appena vanno via sono cavoli nostri.

:: Non credo che nessuno di AlAnon abbia detto a tua madre di starsene
:: a casa.

Allora vuol dire che di me pensi sia una buguarda.
Se ho scritto che le hanno detto così vuol dire che è andata così.

:: Non avete voglia di frequentare i gruppi, gira e rigira
:: troverete sempre e comunque una ragione per non farlo.
:: Senza polemica e con sincerità.
:: Come ho risposto a Roberto, trovare soluzioni intermedie non
:: risolvono nulla. Se non c'è nulla da costruire e meglio buttar giù
:: quel poco.

Convinto tu che si tratti di "voglia" o "non voglia", non so che altro
dirti.
Senza polemica, certo, il farmaco non risolverà il problema ma almeno non
alzerà più le mani e se ne starà un po' più tranquillo.
Almeno si riuscirà a sopravvivere un pochino meglio in casa, senza il
terrore di vederselo arrivare tutto pompato di rabbia ed ira e capace di
fare qualsiasi cosa, almeno smetto di chiudermi a chiave in camera la notte
mentre dormo, idem mia madre. Almeno la convivenza è più pacifica insomma.
Il gruppo semmai arriva dopo, in un secondo momento. Che adesso seguiamo il
gruppo non risolviamo granché purtroppo, il problema è più.. come dire
"tecnico".

Ciao
--
demra
Roberto
2005-05-11 19:13:44 UTC
Permalink
On Wed, 11 May 2005 20:07:30 +0200, "Elianto"
Post by Elianto
Post by demra
Post by demra
Post by Elianto
Ma chi lo ha detto questo? Il medico? Ma perchè rinunciare? Perchè
non avere più speranza?
Si', lo ha detto il medico ed il fatto che lo abbia detto lui non
vuol dire che sia necessariamente vero, ma basandosi sui fatti ha
perfettamente ragione in quanto sono anni che cerchiamo di
convincerlo a curarsi ma mio padre non riesce ancora ad ammettere
neanche a se stesso di avere un problema con l'alcol e da qui la
quasi impossibilità ad aiutarlo ad uscire dal tunnel dell'alcol.
Quasi? Beh... credimi, appigliatevi a quel quasi.
Post by demra
Post by demra
Scusa se sono drastico, ma annientare un uomo per tutelarsi la vedo
una soluzione molto di comodo (soprattutto per il medico che
comunque ha trovato un rimedio prescrivendo un neurolettico). Una
soluzione più responsabile sarebbe quella di frequentare un gruppo
(riferito a te e tua madre)
Il medico non ha alcuna ragione di trovarsi una situazione di comodo,
secondo me, quindi se si tratta di situazione di comodo semmai è da
parte di mia madre che ha deciso di fargli prescrivere "qualcosa per
calmarlo" (sue testuali parole). Come ho scritto altrove
personalmente non credo che al suo posto avrei preso la sua stessa
decisione, ovvero quella di dargli un medicinale che lo calma e
sicuramente lo stordisce un po', ma d'altra parte riesco anche a
capirla perfettamente, visto che anch'io vivo in questa casa e quindi
so cosa vuol dire viverci, anzi sopravviverci. Volendo ripensarci su,
quali sono le alternative? Mia madre ha anche
pensato di lasciarlo ma adesso non se la sente ancora, forse lo farà
più in là e comunque mi ha già detto che ha paura che mio padre possa
farle del male dopo la separazione. Ha ragione, anche io al posto suo
avrei paura, forse questa paura non mi impedirebbe di abbandonarlo ma
di certo lo temerei e non poco.
Non vedo altre alternative, se ne hai da suggerire sono pronta ad
ascoltarle :-)
Non si tratta di alternative. Le alternative che cerchi, in questo caso,
sarebbero soluzioni che non coinvolgerebbero te e tua madre... ma che senso
ha? La soluzione ideale non sembra piacere molto, non so che dire... forse
il problema non è così grave da considerare un'ora e mezza settimanale.
Post by demra
Post by demra
Confrontarsi e parlarne in un gruppo sarebbe un gran bel aiuto per
tua madre.
Gliel'ho proposto ieri, visto che aveva preso il neurologo per uno
piscologo.
Lei è stata già ad alcuni incontri ma pare non si sia trovata
benissimo, comunque non ha escluso di tornarci in futuro.
Questo però non risolve il problema...
Questo invece è mettere le mani davanti...
ciao
--
Moreno
scusami moreno
non voglio offendere nessuno
io nei miei 25 anni di alcoolismo credo di non avere mai fatto male a
nessuno tranne una volta e quella volta riusci cmq a fermarmi capii
per fortuna e il mio far male si ridusse a un bacio
strappato..........
perdonami moreno
ma mi sembra nei tuoi inteventi di assistere a una difesa d'ufficio
dell'alcoolista cmq egli si comporti.
credo sia giusto che loro si tutelino laddove possano se lui "ha
scelto"
e noi ben sappiamo che lui "ha scelto"
di non curarsi
ora si parla di TSO e cosa risolverebbe?
dopo pochi giorni avresti una belva ferita umiliata che tornerebbe a
vendicarsi.........
ripeto quanto sopra
quel medico ha ragione
quel'uomo ha scelto di non curarsi pur avendo le possibilita di farlo
spesso avendole a pochissimi metri da se se ricordo bene alcuni
schizzi di vita della famiglia di demra
ora è giusto si salvaguardi chi è cmq innocente da questa folia per
prima cosa.
se poi tutto questo porterà lui a riconsiderare l'ipotesi di curarsi
ben venga
ma prima di tutto chi con la sua scelta nulla a a che vedere e anzi ne
è vittima morale e fisica.
un saluto
spero che nessuno si sia sentito offeso da quello che ho detto in caso
contrario me ne spiace
Roberto
Elianto
2005-05-11 19:40:19 UTC
Permalink
Post by Roberto
perdonami moreno
ma mi sembra nei tuoi inteventi di assistere a una difesa d'ufficio
dell'alcoolista cmq egli si comporti.
credo sia giusto che loro si tutelino laddove possano se lui "ha
scelto"
Credo tu abbia frainteso: è importante l'aiuto di un gruppo anche per i
familiari, penso che questo sia pacifico (e l'ho anche scritto). Va da se
che finchè si considera un gruppo "un'ora e mezza di chiacchere" allora c'è
poco da aggiungere. Non si tratta di difendere l'alcolista, si tratta di
difendere la famiglia nel suo insieme, altrimenti perchè andare avanti? La
soluzione del neurolettico resta solo una via di mezzo, perchè di fatto i
genitori di demra continueranno a convivere.
Post by Roberto
e noi ben sappiamo che lui "ha scelto"
di non curarsi
ora si parla di TSO e cosa risolverebbe?
dopo pochi giorni avresti una belva ferita umiliata che tornerebbe a
vendicarsi.........
E allora perchè viverci insieme? Il TSO può essere un esempio, dal TSO si
può passare direttamente in una comunità multifamiliare, l'astinenza sarebbe
garantita per un periodo abbastanza lungo da poter forse "mettere in crisi"
la persona sulle sue responsabilità.
Post by Roberto
ripeto quanto sopra
quel medico ha ragione
quel'uomo ha scelto di non curarsi pur avendo le possibilita di farlo
l'alcol ha scelto per lui, non dimentichiamolo.
Post by Roberto
spesso avendole a pochissimi metri da se se ricordo bene alcuni
schizzi di vita della famiglia di demra
ora è giusto si salvaguardi chi è cmq innocente da questa folia per
prima cosa.
se poi tutto questo porterà lui a riconsiderare l'ipotesi di curarsi
ben venga
ma prima di tutto chi con la sua scelta nulla a a che vedere e anzi ne
è vittima morale e fisica.
Chi con la sua scelta nulla ha a che vedere?! Chi? Forse gli abitanti della
Groenlandia. ;)
Post by Roberto
un saluto
spero che nessuno si sia sentito offeso da quello che ho detto in caso
contrario me ne spiace
Roberto
ciao
--
Moreno
demra
2005-05-11 21:28:24 UTC
Permalink
In news:Cctge.8958$***@news.edisontel.com,
Elianto <***@liberoNOSPAM.it.invalid> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: l'alcol ha scelto per lui, non dimentichiamolo.

Certo, e lui ha scelto di non curarsi, quindi?
A parte lasciarlo, abbandonarlo al suo destino, cosa si può fare veramente?
Il TSO? Due giorni ed è fuori, massimo 3 giorni, ci siamo già informate. Non
lo puoi tenere in ospedale nè da nessun'altra parte senza il suo consenso;
in pratica se lui non vuole firma ed esce. Hai voglia a convincerlo a
restare dentro.
Noi non lo stiamo condannando ma vorremmo aiutarlo se è possibile. Ci
abbiamo provato mille volte in passato e ci stiamo riprovando adesso, ma
abbiamo un muro davanti. Non è una persona cattiva ma lo diventa con l'alcol
(e se non gli volessi bene e mi fosse indifferente noi starei neanche qui
davanti a scrivere di lui).
Anzi diventa spietato, non si rende conto della gravità delle azioni che
compie e scommetto che il giorno seguente neanche ricorda tutte le
cattiverie che ha commesso la sera precedente.
Nel momento in cui ne ricorda qualcuna e si rende conto che è a causa
dell'alcol che è successo, come mi ha detto uan volta, mi chiedo dove sia
quella maledetta molla che dovrebbe scattare e spingerlo a fare qualcosa per
aiutarsi. Perché quando gli ho detto che gliel'avrei data io una mano mi ha
risposto che non ha nessun problema, pur sapendo di averne? La paura,
forse...
In questo modo però sta distruggendo una famiglia che si è già sgretolata.
Mia sorella per salvarsi se n'è andata, mia madre si sente costretta a
lasciarlo perché lo teme e magari lui alla fine resterà veramente solo.
L'alcolismo è una brutta bestia, davvero brutta :-(

Buonanotte
--
demra
Tina
2005-05-12 18:45:17 UTC
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"demra" ha scritto
Post by demra
Nel momento in cui ne ricorda qualcuna e si rende conto che è a causa
dell'alcol che è successo,
...il senso di colpa per i comportamenti del giorno prima per me era
schiacciante, sopratutto se mi rendevo conto di aver ferito qualcuno
mi dava l'esatta conferma del fatto che fossi l'essere più spregevole del
pianeta, da qui al bere ancora il passo è brevissimo

tu, giustamente , metti le cose su un piano razionale, ma il bere fa uscire
davvero fuori di testa e di ragione ne rimane ben poca, se non per far si
che gli altri lascino bere in pace...
demra
2005-05-11 17:51:41 UTC
Permalink
In news:DYage.8683$***@news.edisontel.com,
Elianto <***@liberoNOSPAM.it.invalid> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: Scusa se sono drastico, ma annientare un uomo per tutelarsi la vedo
:: una soluzione molto di comodo (soprattutto per il medico che
:: comunque ha trovato un rimedio prescrivendo un neurolettico). Una
:: soluzione più responsabile sarebbe quella di frequentare un gruppo
:: (riferito a te e tua madre)

Ops, mi sono dimenticata di aggiungere, in merito alla seconda parte di
questo quote, dove parli di frequentare un gruppo, che pur rivelandosi utile
a noi, comunque non risolveremmo il problema di un marito ed un padre
violento in casa, che lancia oggetti e rompe porte, finestre e tutto quello
che gli capita a tiro (senza contare la violenza psicologica, che ormai ha
distrutto una parte di noi). Averlo più calmo in casa in effetti aiuterebbe
a convivere meglio, non tanto me (presto andrò via) quanto mia madre.

Ciao
--
demra
Elianto
2005-05-11 18:10:17 UTC
Permalink
Post by demra
Post by Elianto
Scusa se sono drastico, ma annientare un uomo per tutelarsi la vedo
una soluzione molto di comodo (soprattutto per il medico che
comunque ha trovato un rimedio prescrivendo un neurolettico). Una
soluzione più responsabile sarebbe quella di frequentare un gruppo
(riferito a te e tua madre)
Ops, mi sono dimenticata di aggiungere, in merito alla seconda parte
di questo quote, dove parli di frequentare un gruppo, che pur
rivelandosi utile a noi, comunque non risolveremmo il problema di un
marito ed un padre violento in casa, che lancia oggetti e rompe
porte, finestre e tutto quello che gli capita a tiro (senza contare
la violenza psicologica, che ormai ha distrutto una parte di noi).
Averlo più calmo in casa in effetti aiuterebbe a convivere meglio,
non tanto me (presto andrò via) quanto mia madre.
Mai sentito parlare di trattamento sanitario obbligatorio? In casi estremi
potrebbe salvaguardare tua madre e dare una scossa a tuo padre.

ciao

--
Moreno
demra
2005-05-11 18:13:57 UTC
Permalink
In news:cUrge.8938$***@news.edisontel.com,
Elianto <***@liberoNOSPAM.it.invalid> ha avuto la brillante idea di
scrivere:

:: Mai sentito parlare di trattamento sanitario obbligatorio? In casi
:: estremi potrebbe salvaguardare tua madre e dare una scossa a tuo
:: padre.

Come no, conosco il TSO, poi quando mio padre esce dall'ospedale, chi viene
qui a proteggere me e mia madre da lui?
Nessuno...
E' questo il vero problema, altrimenti lo avremmo fatto ricoverare da un
pezzo :-(

Ciao
--
demra
Tina
2005-05-11 21:45:51 UTC
Permalink
"demra" ha scritto
Post by demra
Come no, conosco il TSO, poi quando mio padre esce dall'ospedale, chi viene
qui a proteggere me e mia madre da lui?
Perchè, ora chi vi protegge?
Potrebbe essere un tentativo, la paura è lecita, ma la tranquillità di un
farmaco ha "la data di scadenza" a mio avviso, è solo un palliativo
purtroppo.

Non so...o ti curi o ce ne andiamo? Per sempre?
demra
2005-05-11 21:53:04 UTC
Permalink
In news:j2vge.92906$***@twister2.libero.it,
Tina <***@email.it> ha avuto la brillante idea di scrivere:

:: Perchè, ora chi vi protegge?

Ora nessuno, ma avrà un motivo (e anche molto grosso) in più per prendersela
con noi.

:: Potrebbe essere un tentativo, la paura è lecita, ma la tranquillità
:: di un farmaco ha "la data di scadenza" a mio avviso, è solo un
:: palliativo purtroppo.
::
:: Non so...o ti curi o ce ne andiamo? Per sempre?

E' un palliativo di fronte alla perdita di ogni speranza.
Qualche volta mamma gli ha detto che se ne sarebbe andata via se non si
fosse curato ma lui non l'ha mai presa sul serio forse perché alla fine lei
è sempre rimasta. Forse se provasse a "spaventarlo" in questo senso si
potrebbe ottenere qualcosa. Dovrebbe prenderlo "con le buone" e parlargli al
mattino quando è lucido.. Proverò a riproporglielo, ma poi se lui sceglie
non di non curarsi deve andarsene veramente...
Vedremo sul da farsi.

Un saluto
--
demra
Tina
2005-05-11 21:11:44 UTC
Permalink
"demra" ha scritto
Post by demra
L'alcolista non ama se stesso, anzi si
odia, e non ama neanche gli altri. Vuole annientarsi ed il mezzo che usa è
l'alcol".
Amara verità, un odio cieco e implacabile.
Il dramma è proprio questo. chi vede un familiare bere soffre, e spesso
pensa "perchè mi/ci sta facendo questo"?
Ma come può una persona riuscire a pensare agli altri odiando se stesso?
demra
2005-05-11 21:38:33 UTC
Permalink
In news:kyuge.2776$***@twister1.libero.it,
Tina <***@email.it> ha avuto la brillante idea di scrivere:

:: Amara verità, un odio cieco e implacabile.
:: Il dramma è proprio questo. chi vede un familiare bere soffre, e
:: spesso pensa "perchè mi/ci sta facendo questo"?
:: Ma come può una persona riuscire a pensare agli altri odiando se
:: stesso?

Non può. Se non si ama se stessi è impossibile amare gli altri.
Io so che l'alcol è più forte di lui e che lui non riesce a combatterlo, ma
se almeno si riuscisse a risalire alla fonte del suo bere, lo si potrebbe
aiutare. Sai quante volte ho cercato di capire perché beve, gliel'ho anche
chiesto, ma secondo me non lo sa nemmeno lui. Cosa vuole annientare,
dimenticare questo non capisco.
Non voglio credere che si beve solo perché è l'effetto che ne deriva a
piacere. Deve esserci per forza dell'altro, per forza.
--
demra
Tina
2005-05-12 18:45:18 UTC
Permalink
"demra" ha scritto
Post by demra
Non può. Se non si ama se stessi è impossibile amare gli altri.
Io so che l'alcol è più forte di lui e che lui non riesce a combatterlo, ma
se almeno si riuscisse a risalire alla fonte del suo bere, lo si potrebbe
aiutare.
Credo che siano 1000 e più fattori che portano a bere ...
Post by demra
Non voglio credere che si beve solo perché è l'effetto che ne deriva a
piacere. Deve esserci per forza dell'altro, per forza.
Beve perchè è diventato un tossicodipendente. Perchè senza starebbe male.
Il suo corpo e la sua mente non possono farne a meno

:-(
ermete
2005-05-12 22:45:03 UTC
Permalink
"demra" <***@noreply.it> ha scritto nel messaggio news:tXuge.1368868$***@news4.tin.it...
: In news:kyuge.2776$***@twister1.libero.it,
: Tina <***@email.it> ha avuto la brillante idea di scrivere:
:
: :: Amara verità, un odio cieco e implacabile.
: :: Il dramma è proprio questo. chi vede un familiare bere soffre, e
: :: spesso pensa "perchè mi/ci sta facendo questo"?
: :: Ma come può una persona riuscire a pensare agli altri odiando se
: :: stesso?
:
: Non può. Se non si ama se stessi è impossibile amare gli altri.
: Io so che l'alcol è più forte di lui e che lui non riesce a combatterlo,
ma
: se almeno si riuscisse a risalire alla fonte del suo bere, lo si potrebbe
: aiutare. Sai quante volte ho cercato di capire perché beve, gliel'ho anche
: chiesto, ma secondo me non lo sa nemmeno lui. Cosa vuole annientare,
: dimenticare questo non capisco.
: Non voglio credere che si beve solo perché è l'effetto che ne deriva a
: piacere. Deve esserci per forza dell'altro, per forza.
:
:
:
:
: --
: demra
:
:

non perdere il tuo tempo nel cercare il perchè, è tempo perso,
investilo,invece,
pensando a te, purtroppo l'alcol distrugge sia la persona malata che le
persone
che gli sono vicine................è come un cancro che colpisce tutta la
famiglia,
inesorabile e senza pietà. Ti parlo come se parlassi a mia figlia , ma con
gli
occhi di adesso che vedono le cose con più chiarezza, non so cosa darei per
cancellare
tutto il male che ho fatto a loro, tutte le delusioni, tutta la disperazione
nel vedere
una madre che si autodistrugge, io non potrò mai capire ma immagino che sia
terribile.
Ricorda che la persona più importante per te sei TU, quindi devi averne cura
il più
possibile.
Nel mio caso, un qualcosa che ha contribuito a far scattare la famosa molla
del recupero
è stata una mattina, mi sono alzata e mi sono accorta che non c'era più
nessuno...........
solo io
ero rimasta sola
insopportabile per me
avevo perduto tutto
avevo perduto le persone più importanti della mia vita
avevo perduto i miei figli
quella mattina mi sono resa conto che avevo perduto anche me stessa
ho chiesto aiuto e l'ho ricevuto per fortuna, ma solo xkè l'ho chiesto io
Questa è la mia esperienza, nulla di più
Ti abbraccio forte e ti mando una carezza leggera sperando possa spazzare
via tutto quello che di pesante opprime la tua anima
con affetto Sabina
demra
2005-05-12 23:01:21 UTC
Permalink
In news:P%Qge.1376106$***@news4.tin.it,
ermete <***@viggilio.it> ha avuto la brillante idea di scrivere:

Ciao Sabina, anche stasera sono praticamente insonne quindi ti rispondo
subito, anche se brevemente.

:: Ricorda che la persona più importante per te sei TU, quindi devi
:: averne cura il più
:: possibile.

Grazie, non lo dimenticherò..

:: avevo perduto tutto
:: avevo perduto le persone più importanti della mia vita
:: avevo perduto i miei figli
:: quella mattina mi sono resa conto che avevo perduto anche me stessa
:: ho chiesto aiuto e l'ho ricevuto per fortuna, ma solo xkè l'ho
:: chiesto io Questa è la mia esperienza, nulla di più

Un'esperienza fondamentale perché ti ha permesso di lottare per uscirne.
Può darsi che un giorno anche mio padre se ne renderà conto e spero che sarà
in tempo.

:: Ti abbraccio forte e ti mando una carezza leggera sperando possa
:: spazzare via tutto quello che di pesante opprime la tua anima

Forse non si cancellerà mai tutto quello che mi ha segnato dentro, ma da
questa esperienza con mio padre trarrò tutto quello che di buono potrò,
questo è certo.
Buonanotte e grazie.
--
demra
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